Le chanche che la Germania possa pagare alla Grecia i danni di guerra sono pari a «zero». Lo ha affermato il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel in una secca replica ad Alexis Tsipras. Il premier greco, nel suo primo discorso tenuto ieri in questa veste davanti al Parlamento di Atene, aveva sollevato il tema delle riparazioni di guerra dovute dalla Germania alla Grecia: «È un obbligo storico chiederle» aveva dichiarato.
«La probabilità è uguale a zero» ha replicato Gabriel, leader dei socialdemocratici tedeschi e numero due di Angela Merkel nel governo di grande coalizone Cdu-Spd: per lui la vicenda è stata chiusa con un trattato firmato 25 anni fa. Gabriele si riferisce al Trattato sulla risoluzione dei contenziosi con la Germania, noto come «Trattato 2+4», firmato nel settembre 1990 dalla Germania occidentale e da quella orientale con le quattro potenze vincitrici (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Unione Sovietica) due mesi prima della riunificazione tedesca. I quattro vincitori rinunciavano a ogni pretesa di risarcimento nei confronti della Germania. Il documento era stato approvato anche da altri Paesi, tra cui la Grecia. Secondo Berlino, questo Trattato sgombera il campo da ogni pretesa di risarcimento nei confronti della Germania per i danni relativi alla Seconda guerra mondiale.
Il governo tedesco inoltre sottolinea come nel 1960 abbia già rimborsato 115 milioni di marchi alla Grecia. Atene replica che quel pagamento era solo una prima tranche e che le altre riparazioni avrebbero dovuto essere discusse dopo la riunificazione tedesca.
La Grecia è stata occupata dalle forze nazi-fasciste dall’aprile 1941 all’ottobre 1944, ma un presidio tedesco è rimasto a Creta e in altre isole greche dell’Egeo fino alla fine della guerra.
Tsipras ha più volte ricordato nei suoi discorsi la Conferenza di Londra del 1953 nella quale le potenze vincitrici cancellarono metà del debito che la Germania aveva accumulato nei loro confronti.
Nella recente conferenza stampa di Berlino con il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, il ministro greco Varoufakis ha ricordato come l’ascesa del nazismo in Germania nel 1933 avvenne in seguito alla depressione economica di fine anni 20 e ha sottolineato come oggi nella Grecia afflitta da 4 anni di dura austerità imposta dall’Europa esista un rischio simile di ascesa di forze di estrema destra, impersonate dal partito neonazista di Alba Dorata, giunto terzo alle ultime elezioni.
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