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4/5 Il carry trade sull'euro / Cosa cambia per il risparmiatore italiano

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    4/5 Il carry trade sull'euro / Cosa cambia per il risparmiatore italiano

    Un ulteriore indebolimento dell'euro ha una ricaduta per molti versi positiva per gli italiani, poiché spinge l'export italiano diretto (anche attraverso la Germania) verso le altre aree valutarie, in particolare gli Stati Uniti del dollaro forte. Nel passato, però, in alcune occasioni i carry trade si sono “girati” all'improvviso, con conseguenze spiacevoli. «All'inizio della crisi del 2007 - ricorda Marco Palacino, managing director per l'Italia di Bny Mellon IM - i prezzi di tutti gli attivi hanno subito un brusco calo. I carry trader hanno quindi iniziato a vendere i titoli esteri per ripagare i debiti che avevano contratto in yen. Questo ha acuito le pressioni al ribasso sui mercati finanziari e ha portato a un rafforzamento dello yen, innescando un circolo vizioso di cui le prime vittime sono state proprio i carry trader». C'è da dire che nello scenario attuale l'inversione del carry trade sull'euro potrebbe essere più graduale, continua Palacino, perché i rendimenti dei mercati finanziari e l'andamento delle valute sono determinati in larga parte dalle politiche monetarie delle Banche centrali. È difficile immaginare un brusco rialzo dei tassi di interesse, e in ogni caso è probabile che le istituzioni monetarie preparino i mercati con ampio anticipo a eventuali modifiche nelle proprie politiche monetarie.

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