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«Serve un monitoraggio continuo»

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«Serve un monitoraggio continuo»

LA SFIDA

Per la nuova dote 2014-2020 le amministrazioni devono fare spesa da subito

Per non disperdere il potenziale offerto dai fondi strutturali servono un monitoraggio continuo e verifiche periodiche. A parlare è Lanfranco Senn, direttore scientifico di Gruppo Clas, che invita le Regioni a partire con il piede giusto con l’attuazione della programmazione 2014-2020.

Le vostre elaborazioni mostrano che lo scorso anno alcune Regioni hanno scongiurato il rischio di disimpegno delle risorse ma hanno registrato un ritardo nella certificazione rispetto ai target nazionali. A suo avviso quali sono i motivi di questa performance?

La crisi mondiale ha inciso negativamente sull’avanzamento dei Programmi cofinanziati, che in fase di attuazione hanno dovuto fronteggiare sfide nuove rispetto alla fase di programmazione. Nel 2007 sono stati messi a punto programmi per finanziare investimenti in ricerca e sviluppo per le imprese, ma nel 2010 queste ultime sono finite nella morsa del credit crunch. Nel periodo pre-crisi si progettavano interventi di messa in sicurezza del territorio e di rafforzamento delle infrastrutture di trasporto, ma proprio dallo stesso anno i vincoli del Patto di stabilità sono diventati sempre più stringenti per gli enti locali. Le Regioni hanno avuto bisogno di tempo per rispondere efficacemente ai nuovi fabbisogni di un contesto mutato e in molti casi è stato determinante il supporto del livello nazionale.

Quale lezione si può trarre per il nuovo ciclo di programmazione?

È opportuno programmare gli interventi del ciclo 2014-2020 in modo da riuscire a “fare spesa” da subito, fin dal primo periodo dell’attuazione dei Programmi. Gli ultimi tempi hanno consentito di sperimentare procedure e avviare riforme per semplificare e velocizzare gli appalti pubblici. È inoltre necessario rafforzare ulteriormente le attività di monitoraggio e di valutazione dei programmi, per verificare periodicamente i target intermedi e avere analisi continuative che consentano di intervenire con tempestività per risolvere eventuali criticità e migliorare l’implementazione degli interventi.

Per monitorare lo stato di utilizzo dei fondi Ue nel 2012 è nato il portale del governo Opencoesione. Qual è il suo giudizio sull'iniziativa?

Il giudizio è positivo. Opencoesione è in linea con l’Agenda Digitale Europea, le direttive sulla trasparenza e il libero accesso ai dati della Pa. Auspico, quindi, che venga data continuità all’azione, ma nel contempo che aumenti la tempestività nella diffusione dei dati e cresca la capacità di utilizzare al meglio le informazioni contenute.

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