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Allarme Corte dei Conti: corruzione devastante per la crescita

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inaugurazione anno giudiziario

Allarme Corte dei Conti: corruzione devastante per la crescita

«La crisi predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestione di corruzione» e questi fattori, a loro volta, mettono a rischio la possibilità di «un ritorno su livelli di crescita soddisfacenti». L’analisi del nesso tra crisi e corruzione porta la firma del presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, che aprendo oggi l'anno giudiziario 2015 della magistratura contabile, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, mette in guardia da «pericolo più serio per la collettività»: quello di una «rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi».

Contro rischio assuefazione prioritario riorganizzare lo Stato
«Non possiamo permettere che questo accada - ha aggiunto - non possiamo lasciare che prenda forza l'idea di una società incapace di compiere scelte collettive, di perseguire, a livello di amministrazione pubblica, obiettivi concreti e di garantire un sistema di servizi efficiente e sostenibile». Per questo, Squitieri indica come «prioritario» lo sforzo di «riorganizzare le strutture dello Stato, puntando a che queste rispondano con rapidità e trasparenza ai bisogni del cittadino».

Stop alle proroghe continue di appalti e affidamenti
Tra i principali ostacoli alla trasparenza c’è l’abitudine tutta italiana a continue proroghe nell'affidamento di servizi e forniture all'interno della Pa. Per Squiteri, c’è «l'esigenza assoluta» di assicurare «trasparenza e regolarità nelle varie gestioni, attraverso procedure pubbliche che garantiscano un'effettiva parità di posizione tra tutti gli operatori». Basta quindi con il «fenomeno diffuso delle ripetute proroghe e rinnovi nell'importante settore dell'attivita' negoziale pubblica». L'affidamento per periodi lunghi allo stesso soggetto di opere, servizi o forniture «non sempre risulta corrispondere a canoni di efficienza, trasparenza ed economicità, anche generando, alterazioni del regime concorrenziale, sempre più, peraltro, tutelato dal diritto comunitario», ha concluso Squiteri.

Segnali positivi dall’economia
I timori espressi da Squiteri fanno da cornice ad un quadro dell'economia italiana che mostra «segnali positivi» anche se la congiuntura nel complesso rimane «estremamente fragile» e di «perdurante sfiducia degli operatori». Tra gli elementi di novità di cui occorre tener conto per «misurare gli impatti sulle prospettive economico-finanziarie dell'Italia» e dell'Europa, il presidente della Corte dei conti ha citato la caduta del prezzo del petrolio, il deprezzamento dell'euro, il Qe messo in campo dalla Bce e le nuove indicazioni europee in materia di flessibilità.

Scenario complesso, difficile un giudizio univoco
In particolare per quanto riguarda l'impatto del Qe, Squitieri ha sottolineato come alcune stime evidenzino effetti «di dimensioni rilevanti tanto in termini di maggiore crescita economica, quanto in termini di contenimento del costo del debito pubblico». In realtà, ha concluso il presidente della Corte dei Conti, «il quadro che si prospetta è assai composito è difficile da decifrare o da leggere in modo unidirezionale».

Nottola: organici magistrati contabili scoperti al 30%
«È un fatto che negli ultimi anni le competenze della Corte sono fortemente aumentate e rese sempre più specialistiche mentre i magistrati sono ridotti di oltre il 30 per cento. Sarebbe doveroso almeno reintegrare gli organici». Orientato anche ai problemi della Corte il successivo intervento del procuratore generale, Salvatore Nottola. In un tweet, la ministra per la Pa, Marianna Madia, ha commentato le relazioni illustrate all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei conti: «La corruzione si combatte con una P.a. più semplice e dati pubblici aperti ai cittadini come sui siti #Openexpo #soldipubblici».

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