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Decreto antiterrorismo, è reato combattere a fianco dei jihadisti.…

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stretta anche sul web

Decreto antiterrorismo, è reato combattere a fianco dei jihadisti. Stretta sul web

È stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto antiterrorismo, che prevede anche norme per contrastare il terrorismo internazionale. Viene rafforzata e potenziata l'operazione “Strade Sicure”, da 3mila militari si passa a 4.800 militari a presidio delle città con 1.800 militari per il presidio dei siti sensibili. Raddoppiati anche i militari impegnati nella Terra dei fuochi.

Alfano: rafforzate prevenzione e repressione delle minacce terroristiche
Con il decreto anti-terrorismo «vengono rafforzate la prevenzione e la repressione delle minacce terroristiche anche internazionali: rendere l'Italia un posto sicuro nel quale vivere sereni è l'obiettivo di questo decreto», ha spiegato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha licenziato il decreto.
«Ci fa piacere sottolineare - ha proseguito - che se il presidente Mattarella vorrà sarà questo il primo decreto del nuovo presidente della Repubblica. Nel suo discorso ha dedicato ampio spazio al tema del terrorismo internazionale, ricordando che lo Stato deve assicurare il diritto a una vita serena e libera dalla paura».

Nasce la procura antimafia e antiterrorismo
L'Italia avrà una Procura nazionale antiterrorismo, all'interno della Procura antimafia, ha annunciato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. «L'Italia - ha spiegato Orlando - non aveva una struttura coordinata a livello centrale: l'avrà con un riferimento nella Procura nazionale antimafia. Non abbiamo ritenuto necessario costituire una nuova entità, ci sarà la Procura nazionale antimafia e anti terrorismo».

Black list dei siti che inneggiano al terrorismo
Nel decreto antiterrorismo approvato oggi c'è anche una stretta sul web. Il ministro Alfano ha spiegato che sarà stilata una black list dei siti che inneggiano al terrorismo e ci sarà il potere di oscuramento dei siti. «Andare a combattere all'estero è divenuto reato: prima era reato solo reclutare combattenti», ha sottolineato il ministro dell'Interno Angelino Alfano.

Pinotti: nelle missioni 500 presenze anti-Isis
«Nel decreto c'è la proproga missioni, ma ce n'è una importante contro l'Isis, in Iraq», ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. «La partecipazione dell'Italia nella missione anti Isis c'è stata subito con l'invio di armi, ma abbiamo deciso di impegnarci con 280 addestratori e 80 consiglieri militari e amministratori. Siamo poi presenti con mezzi aerei e in tutto sono più di 500 le presenze, tra forze terrestri e forze dell'Aeronautica», ha aggiunto Pinotti.

Rafforzati i poteri di espulsione dei prefetti
Con il decreto, ha spiegato Alfano, «abbiamo affermato il principio che si può seguire nei confronti dei sospettati di terrorismo lo stesso sistema di regole che si usano per i sospettati per mafia». Sono stati inoltre rafforzati i poteri di espulsione dei prefetti nei confronti di stranieri sospetti e quelli per il ritiro del passaporto e di documenti validi per espatrio. Il ministro ha anche annunciato che sono 15 le espulsioni di soggetti sospettati di radicalizzazione con finalità di terrorismo.

Il Sap chiede un corso per 12mila agenti sul territorio
Intanto il sindacato Sap, al termine dell'incontro con il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha chiesto un corso per 12mila agenti sul territorio.«Serve con la massima urgenza un corso antiterrorismo per le forze di polizia che fanno controllo del territorio - ha chiesto Gianni Tonelli, del sindacato Sap - costerebbe solo 17 milioni per tre anni, trattamento di missione compreso».

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