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Roma più vicina a Madrid sui titoli statali

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Roma più vicina a Madrid sui titoli statali

  • –Luca Veronese

IL «GAP»

Sale il differenziale sia dei BTp che dei Bonos nei confronti del decennale tedesco, ma lo spread Italia-Spagna si riduce a 11 punti

Le incertezze sulla Grecia sono tornate a mettere pressione sulle banche spagnole. La Borsa di Madrid, la peggiore ieri in Europa, ha perso ieri l’1,97%. Sono le quotazioni dei titoli bancari, a loro volta i peggiori dell’Ibex 35, a misurare i timori del contagio della crisi greca alla periferia meridionale della Zona euro: Bankiter la sesta banca del Paese, ha ceduto il 4,11%; Bankia, l’istituto simbolo del tracollo finanziario iberico di due anni fa, ha chiuso in calo del 3,70%; Sabadell del 3,19 per cento. Tra i titoli più in rosso anche Santander e Bbva, i due colossi del credito spagnolo, che hanno lasciato sul terreno in un solo giorno il 2,19% e il 2,87 per cento.

Sono esclusivamente fattori politici a determinare questi movimenti in un settore finanziario considerato solido e sufficientemente ricapitalizzato, dopo gli aiuti internazionali di 41 miliardi di euro ai quali si sono sommati 20 miliardi di euro iniettati dal governo di Mariano Rajoy per evitare il collasso delle casse di risparmio.

La crisi di Atene si unisce alla paura che dopo Syriza in Grecia si arrivi anche in Spagna, con le elezioni di fine anno, a un governo anti-sistema, guidato da un Podemos, il movimento nato dalla protesta degli Indignados. «I negoziati tra l’Unione europea e il nuovo governo greco avranno un impatto nei mercati a breve, specialmente nei Paesi periferici, anche se nel nostro scenario di base consideriamo che si arriverà finalmente a un accordo ragionevole, con un avvicinamento tra Ue e Grecia, nel quale i ribassi dovrebbero essere sfruttati per prendere posizioni», spiegano gli analisti di Renta 4.

La Spagna vede ancora restringere il suo vantaggio in termini di spread nei confronti dell’Italia. Dopo cinque settimane consecutive di aumento relativo del rischio Paese, anche ieri per il bonos spagnolo il vantaggio si è ridotto, seppur di poco. La Spagna che il 23 gennaio, prima delle elezioni in Grecia, manteneva ancora 21 punti di vantaggio sull’Italia ieri ha chiuso le contrattazioni con solo 11 punti di margine. Il Btp si è attestato infatti a 133 sul bund mentre il bonos spagnolo è salito fino a 122 punti base sempre sul titolo tedesco. «In questa fase gli investitori prendono in considerazione uno scenario politico nel quale il prossimo Paese con un movimento anti-austerity al governo potrebbe essere la Spagna», dice Luca Cazzulani di Unicredit.

I mercati guardano con apprensione ai due appuntamenti chiave di questa settimana: l’Eurogruppo di domani a Bruxelles interamente dedicato alla Grecia e l’incontro, il primo dopo il successo elettorale del premier greco Alexis Tsipras nel vertice Ue tra i capi di Stato e di governo che si terrà giovedì. Ma intanto soppesano le dichiarazioni e l’evoluzione politica nei diversi Paesi. Il governo Renzi in Italia sta tenendo un profilo basso, la maggioranza che lo sostiene è uscita rafforzata dall’elezioni di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica, mentre i partiti antagonisti non sembrano sfondare. In Spagna, Podemos nei sondaggi è già il primo partito del Paese. E guadagna consensi ogni volta che Pablo Iglesias, il leader del movimento, sfida Bruxelles e i mercati: anche quando, come sta facendo Tsipras in Grecia, chiede per la Spagna «la ristrutturazione del debito».

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