Ottimo successo per il debutto alla Borsa di Madrid di Aena. Nella più grande Ipo europea dal 2011, il titolo del primo gestore di aeroporti al mondo in termini di passeggeri è salito fino a 69,55 euro, in progresso del 20% sul prezzo di apertura.
Domanda cinque volte superiore all’offerta
La privatizzazione parziale di Aena, di cui lo Stato spagnolo manterrà il controllo, è stata accolta con un forte interesse da parte degli investitori. Nell’Ipo, la domanda è stata di cinque volte superiore all’offerta e ha permesso di fissare il prezzo al limite superiore della forchetta definita ieri tra 53 e 58 euro per azione. Il valore complessivo di base stimato per la società è di 8,7 miliardi di euro. Lo Stato spagnolo che ha messo per ora sul mercato il 44,6% e potrebbe arrivare a cedere fino al 49% puntava a incassare 4,39 miliardi di euro.
La privatizzazione di Aena - un dossier annunciato già nel 2012 - era stata congelata lo scorso autunno ufficialmente per un problema formale, anche se secondo molti osservatori lo stop era stato deciso a fronte delle difficili condizioni di mercato. Negli ultimi mesi tuttavia la situazione è cambiata e il governo ha potuto alzare la forchetta del prezzo che a ottobre era stata fissata tra 41,5 euro e 53,5 euro per azione.
Una società leader completamente risanata
Madrid, intenzionata in un primo a cedere solo il 21% del capitale a una cordata che metteva assieme la famiglia March, una delle più ricche di Spagna, il gruppo Ferrovial e il fondo britannico Tci, The Children’s Investment Fund, e a collocare sul mercato un altro 28 ha rivisto i suoi piani anche soppesando la notevole liquidità del mercato in questa fase. Il prezzo proposto dai tre investitori è stato infatti ritenuto troppo basso e la cordata è stata così esclusa dall’operazione. Circa il 95% dell’offerta pubblica iniziale è riservata a investitori istituzionali, il resto ai piccoli risparmiatori.
Aena, il maggiore operatore aeroportuale del mondo con quasi 200 milioni di passeggeri all’anno, oltre a gestire la rete e le attività negli scali, ha la proprietà di 46 aeroporti e due eliporti sul territorio nazionale e può contare sulle partecipazioni in alcuni scali in Messico, Cuba, Colombia, Bolivia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.
Gli obiettivi del governo e le critiche dell’opposizione
Per il governo di Mariano Rajoy la cessione, seppur parziale, della società Aeropuertos espanoles y navegacion aerea rappresenta la privatizzazione più importante degli ultimi 16 anni. Il ministro dello Sviluppo economico, Ana Pastor, ha spiegato che «l’obiettivo è dotare Aena, attraverso l'ingresso di soci privati, delle risorse necessarie a competere sui mercati internazionali», senza tuttavia «che lo Stato perda il controllo della società, che quindi continuerà a garantire la gestione dell’intera rete e rispetterà le condizioni del servizio pubblico del trasporto aereo».
L’opposizione più radicale e parte dei sindacati invece, ha denunciato che la vendita servirà solo a «repartirse el pastel», cioè a spartirsi la torta del business aeroportuale ora che è tornato a produrre utili, con evidente danno per i passeggeri che dovranno spostarsi in aereo. Di certo l’operazione è dettata anche dalle esigenze di bilancio della Spagna.
Sul valore complessivo della società sul mercato si è espresso il presidente di Aena, José Manuel Vargas che indicando come riferimento operatori aeroportuali simili, ha detto che la quotazione dovrebbe essere pari a dieci volte l’Ebitda. «Credo che potremmo parlare facilmente di circa 16 miliardi di euro, considerando che l’Ebitda nel 2013 è stato superiore a 1,6 miliardi di euro. A questa cifra tuttavia - ha spiegato Vargas - si dovrà togliere il debito accumulato dalla compagnia che è ancora molto rilevante e supera gli 11 miliardi di euro».
Dopo anni di rosso Aena è tornata in attivo nel 2013 realizzando un utile netto di gruppo pari a 715 milioni di euro.
Il piano di risanamento ha portato a tagliare i costi del 20% con il licenziamento di circa 1.200 dipendenti sui 10mila complessivi. Anche per questo i sindacati temono che l’entrata di soci privati porterà a nuovi tagli e a nuove riduzioni dell'organico. «Non comprendiamo i motivi della privatizzazione a meno che non sia un’operazione fatta per soddisfare gli interessi degli speculatori», ha dichiarato il portavoce del Ccoo, José Manuel Lorenzo.
Con le privatizzazioni la Spagna ha incassato 32 miliardi di euro
Secondo i dati ufficiali la Spagna ha realizzato 29 operazioni di privatizzazione con offerta pubblica come quella che interesserà Aena nei prossimi mesi. In tutto ha ottenuto circa 32 miliardi di euro, principalmente tra il 1997 e il 1998 con lo smantellamento dei grandi monopoli. La vendita di Endesa ha portato a un incasso di 10 miliardi di euro mentre la cessione del 21% di Telefonica garantì allo Stato un'entrata di 3,7 miliardi di euro. Si è persa invece nelle pesanti difficoltà della crisi economica e non si sa se mai verrà rilanciata l'operazione che doveva portare alla quotazione in Borsa delle Lotterie nazionali per un valore superiore ai 20 miliardi di euro.
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