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Corsa agli acquisti dei titoli di Stato

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Corsa agli acquisti dei titoli di Stato

  • –Andrea Franceschi

ATENE

I biennali greci tornano

sopra il 21%, mentre

la Borsa cade del 4%

Piazza Affari debole:

il listino cede lo 0,77%

Le incertezze sulla crisi greca non pregiudicano l’interesse del mercato per i titoli di Stato italiani. Lo dimostra l’andamento dell’asta BoT a un anno di ieri da cui il Tesoro ha raccolto 7 miliardi di euro con rendimenti ai minimi storici. In fase di collocamento i tassi sono scesi dallo 0,243% della precedente operazione di gennaio allo 0,209 per cento. Sostenuta la domanda che è stata pari a 1,84 volte l’offerta.

La volatilità e l’avversione al rischio che ha caratterizzato le ultime settimane di scambi sui mercati non sembra aver contagiato neppure un altro Paese periferico come il Portogallo. Lisbona, che come Atene ha fatto ricorso agli aiuti internazionali per tappare i buchi di bilancio, ha collocato 1,25 miliardi di titoli decennali con un tasso medio del 2,5062 per cento. Anche in questo caso un minimo storico. Sostenuta la domanda pari a 1,88 volte l’offerta. La vicenda del salvataggio del Portogallo è molto simile a quella della Grecia ma Lisbona, nonostante il rigore imposto dalla Troika, è riuscita a risollevarsi e a riconquistare la fiducia dei mercati arrivando addirittura a ipotizzare un rimborso anticipato dei 14 miliardi di euro che deve al Fmi.

Non sono solo i Paesi periferici ad avere positivi riscontri sul mercato primario. Anche la solida Germania ha infatti registrato buoni numeri al collocamento del suo nuovo titolo biennale. Berlino ne ha piazzati per un ammontare di 4,029 miliardi di euro a fronte di una richiesta di 7,613 ad un tasso negativo per lo 0,22 per cento. Anche in questo caso si tratta di nuovi minimi storici. Il rendimento a cui Berlino ha collocato i suoi titoli biennali è addirittura inferiore al tasso di deposito ufficiale della Bce: -0,2 per cento.

L’andamento brillante delle aste di titoli di Stato è strettamente connesso al Quantitative easing della Bce, cioè il massiccio piano di acquisti di titoli di Stato che la banca centrale ha recentemente varato e che comincerà a mettere in atto a partire dal prossimo mese. E questa spinta si farà sentire con ogni probabilità anche per le aste che il Tesoro italiano ha in programma per oggi e da cui punta a raccogliere da un minimo di 6,25 a un massimo di 8 miliardi di euro con scadenze a 3, 7 e 15 anni.

La Bce ha annunciato interventi per mille miliardi di euro in in due anni. La prospettiva di questa liquidità in arrivo ha innescato un corsa agli acquisti sui titoli di Stato dell’area euro i cui rendimenti hanno registrato una significativa compressione. Unica eccezione: la Grecia. Ieri i tassi dei titoli biennali di Atene sono balzati oltre il 21% mentre quello dei decennali ha oscillato tra il 10 e l’11 per cento. Atene è stata esclusa dalla prima fase del Qe dato che la Bce ha già in portafoglio una quota significativa di bond greci. Inoltre i titoli greci non possono essere usati come garanzia (collaterale) dalle banche per ottenere finanziamenti alla Bce. Questo perché il nuovo esecutivo Tsipras vuole stracciare l’attuale piano di salvataggio rinegoziando le condizioni con i creditori. Le posizioni tra le parti restano comunque distanti e questo spiega l’andamento poco brillante dei listini europei, ieri tutti in ribasso (escluso Francoforte che ha chiuso sulla parità mentre il Ftse Mib di Piazza Affari ha perso lo 0,77%), oltre che il rialzo degli spread: il differenziale di rendimento tra Bund e BTp ha chiuso a 133 punti, ormai vicinissimo ai 130 della Spagna.

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