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Prestito da 40 miliardi di dollari per salvare l’Ucraina dalla bancarotta

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L’ANNUNCIO DELL’FMI

Prestito da 40 miliardi di dollari per salvare l’Ucraina dalla bancarotta

Un pacchetto da 40 miliardi di dollari in quattro anni per salvare un’economia sempre più vicina alla bancarotta.È quello che è stato annunciato stamane da Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazionale. I contributi verranno dall’Fmi per 17,5 miliardi, dall’Unione Europea e da singoli Paesi.

La Lagarde spiega che la squadra dell’Fmi che lavora a Kiev è arrivata a un’intesa con il governo ucraino, anche se per l'accordo finale dovrà esserci il via libera del board del Fondo.

Il maxi-prestito serve a evitare che l’Ucraina vada in default, una prospettiva sempre più vicina dopo gli ultimi sviluppi legati alla guerra con i ribelli filo-russi nell’Est del Paese. L’economia è in profonda recessione, le riserve in valuta sono scivolate ai minimi degli ultimi undici anni a quota 5,4 miliardi di dollari, pari a poco più di un mese di importazioni, e la moneta è precipitata a livelli mai toccati prima: nella sola giornata del 5 febbraio ha perso il 30% dopo che la Banca centrale ha rinunciato a difenderla. A poco è servita finora la decisione assunta dalla stessa Banca centrale il 6 febbraio di aumentare il tasso d’interesse di riferimento dal 14 al 19,5 per cento per cercare di arrestare la caduta libera della valuta.

Il prestito sostituisce un finanziamento da 17 miliardi di dollari accordato dall’Fmi meno di un anno fa ma poi abbandonato quando il conflitto con i separatisti filo-russi si è aggravato. Secondo recenti stime dell’Fmi l’Ucraina ha accumulato un gap di 15 miliardi di dollari da quando il programma è iniziato. Il Paese ha un bisogno di finanziamento esterno di 45 miliardi di dollari nei prossimi tre anni. Sullo sfondo c’è sempre l’ipotesi di una ristrutturazione del debito ucraino e un programma concordato con l’Fmi potrebbe essere di aiuto.

La crisi dell’economia ucraina comincia a pesare anche sull’export italiano, che nei primi dieci mesi del 2014 è crollato del 34% a un miliardo di euro dagli 1,57 miliardi dello stesso periodo del 2013.


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