«Nel momento in cui tutte le opposizioni lasciano l'aula, noi abbiamo il dovere di andare a prenderle a casa quelle opposizioni per farle tornare in Parlamento. Dobbiamo provarci fino all'ultimo». Lo ha detto Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera ed esponente della minoranza Pd, parlando delle riforme, subito dopo l’intervento di Renzi alla direzione del Pd. «Prima di andare al voto sulla Costituzione, prima di assumersi la responsabilità storica di cambiarla, dobbiamo sapere che questa è una sfida che vogliamo vincere tutti. Non è una sfida di Renzi o di Boccia ma di tutti gli italiani: abbiamo la necessità di metterle tutte insieme le opposizioni», ha aggiunto Boccia.
Stefano Fassina: non tutta l’opposizione è palude
«Ci sono riforme che sono prerogativa del governo e altre che sono prerogativa del Parlamento rispetto alle quali se il consenso viene meno ti devi fermare perché riguardano le regole del gioco. Non aiuta indicare in modo indistinto tutte le forze dell'opposizione come forze della palude», ha detto Stefano Fassina, intervenendo alla direzione del Pd. «La richiesta al presidente del Consiglio - sostiene Fassina - che si assuma la responsabilità, nei prossimi giorni, di indicare alcuni punti sui quali aprire un confronto che consenta un clima civile. Non credo ci aiutino battute sulla presunta nostalgia del patto del Nazareno, le riforme costituzionali e legge elettorale da soli non si fanno».
D’Attorre: basta battute, le riforme si fanno con tutti
Il Pd deve recuperare un «metodo parlamentare» per portare a termine le riforme, «piantandola» di descrivere la minoranza come «orfani del Nazareno» e smettendola di dire che «negli ultimi 30 anni non sono state fatte riforme». Alfredo D'Attorre, bersaniano, parla in direzione polemizza con Matteo Renzi: «È mancata finora una riflessione sulla questione politica centrale: perché siamo arrivati al fatto che la totalità delle opposizioni si è saldata su una posizione di totale rifiuto, fino all'abbandono dell'aula? Io credo che continuare a fare battute e caricature ci allontana dalla verità».
Cuperlo: riapri il confronto sul merito delle riforme
«La sola via per riaprire il confronto con tutte le forze politiche è farlo nel merito, tornando a quella centralità esercitata per il Quirinale». Questo l'appello di Gianni Cuperlo a Matteo Renzi sulle riforme. «Matteo, hai gestito con abilità e saggezza l'elezione di Mattarella avendo la massima unità del partito e il voto, segreto, di larga parte del Parlamento. Io ti rivolgo questo appello: se puoi, riparti da lì. Non puntare solo sulla forza dei numeri, ma sulla cultura e lo stile della politica, e invita il tuo gruppo dirigente ad essere persone che ragionano e non solo esecutori. Servono prima di tutto a te, e se te ne convinci trarrai un'autorevolezza maggiore». Per Cuperlo approvare le riforme da soli «non sarebbe la vittoria delle riforme ma la sconfitta dela democrazia condivisa. È un finale che va scongiurato».
Piero Fassino: i Comuni suano messi in condizioni di gestire il pacchetto di riforme
«I comuni siano messi nelle condizioni di gestire questo pacchetto di riforme. Stiamo vivendo una situazione di grande sofferenza: entro il 30 aprile dobbiamo fare i bilanci e per fare questo c'è bisogno che tutti i comuni sappiano a quali risorse fare riferimento. Al momento non è così». ha detto il presidente dell'Anci, Piero Fassino, al presidente del consiglio Matteo Renzi, durante la direzione del Pd.
Damiano: il governo blocchi l’aumento dei contributi delle partite Iva
«Un Renzi in versione di “sinistra”, come lui stesso ha annunciato per quanto riguarda i prossimi provvedimenti sul lavoro, ci sembra interessante e da incoraggiare», ha sottolineato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera.
«Positiva l'annunciata revisione del regime dei minimi, ma da sola non basta: va accompagnata al blocco dell'aumento dei contributi previdenziali delle Partite Iva. Nel testo del Milleproroghe. attualmente in discussione alla Camera, esistono emendamenti di tutti i partiti che vanno in questa direzione. Sta al Governo dare una dimostrazione di disponibilità», ha sottolineato Damiano.
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