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Istat: «Neet» un giovane su quattro, peggio solo la Grecia

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il rapporto

Istat: «Neet» un giovane su quattro, peggio solo la Grecia

Sono due milioni e mezzo i giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet. Dati del 2013 alla mano, si tratta del 26% degli under30, più di 1 su 4. Lo rileva l'Istat nel rapporto “Noi Italia”. In Ue peggio fa solo la Grecia (28,9%). Ne abbiamo il triplo della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%).

Istat: 1 famiglia su 4 in disagio economico
Nel rapporto “Noi Italia”, l’Istat certifica anche che nel 2013 «il 23,4% delle famiglie viveva in una situazione di disagio economico, per un totale di 14,6 milioni di individui». L'anno prima comunque la percentuale era ancora più alta (24,9%). Le statistiche si basano sull'indicatore di deprivazione, che scatta quando si presentano almeno tre sintomi (dopo i quattro si parla di seria deprivazione) su un set di nove. La lista del fattori di rischio va dal non poter sostenere spese impreviste, ad accumulare arretrati nei pagamenti (mutui, affitti, bollette).

In Italia 10 milioni di persone vivono in povertà
In Italia, secondo il rapporto Istat, sono oltre 10 milioni le persone in condizioni di povertà relativa, che presentano una spesa per consumi inferiore alla soglia di riferimento. Si tratta del 16,6% della popolazione. La povertà assoluta, che non consente di avere standard di vita accettabili, coinvolge invece il 7,9% delle famiglie, per un totale di circa 6 milioni di cittadini.

Aumentano laureati, ma Italia lontana da obiettivo 40%
Aumentano ma non abbastanza i laureati in Italia. Ad avere un titolo di studio universitario è il 22,4% dei 30-34enni, una quota aumentata di 6,8 punti percentuali tra il 2004 e il 2013 ma ancora molto distante dall'obiettivo del 40% fissato dalla Commissione europea nella Strategia Europa 2020. L'incidenza della spesa in istruzione e formazione sul Pil è nel Belpaese al 4,2% nel 2012, valore vicino a quelli di Germania e Spagna ma inferiore a quello dell'Ue28 (5,3%).

In Italia 154,1 anziani ogni 100 giovani
Un altro dato che emerge dal rapporto Istat è che la popolazione italiana invecchia. Al primo gennaio 2014 ci sono 154,1 anziani ogni 100 giovani. La Liguria si conferma la regione più anziana, mentre la Campania è la regione più giovane. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato (158,4). L'invecchiamento della popolazione e i mutamenti socio-demografici hanno ampliato l'incidenza delle famiglie unipersonali nell'ultimo decennio: sono ormai il 31,2% del totale contro il 24,9% nel 2001. Nel 2013 la vita media delle donne è di 84,6 anni, quella degli uomini di 79,8 anni, tra le più lunghe dell'Unione europea.

Extracomunitari, in calo arrivo donne: -5%
Al 1 gennaio 2014 sono regolarmente presenti in Italia oltre 3 milioni e 800 mila cittadini non comunitari, circa 110 mila in più rispetto all'anno precedente, ma il flusso in ingresso nel nostro Paese diminuisce del 3,2% in un anno: il calo dei nuovi arrivi interessa soprattutto le donne (-5% contro -1,4% degli uomini).

Giù i prezzi case, ribasso tra peggiori in Europa
Nel rapporto 'Noi Italia' l’Istat certifica anche che nel 2013 i prezzi delle case in Italia hanno subito un forte calo, scendendo del 5,7%, tra le più ampie tra i paesi dell'Unione europea. Flessioni dei prezzi maggiori si registrano solo nei Paesi Bassi, Spagna e Croazia.

Internet e banda larga, resta 'digital divide' con Ue
L’Istat rileva inoltre che il 57,3% della popolazione italiana di sei anni e più ha usato Internet nel 2014 e il 36,9% si è connessa quotidianamente. Nel rapporto “Noi Italia” viene sottolineato che la posizione nazionale è decisamente sotto la media Ue a 28, 72% nel 2013. Sono le nuove generazioni a fruire di più della rete: quasi la totalità dei 15-24enni si connette al web e più della metà lo fa tutti i giorni. Poco più di sei famiglie su dieci si connettono a Internet tramite la banda larga: a livello territoriale il Mezzogiorno, in particolare la Basilicata (51,8%), si trovano in posizione svantaggiata. Nel confronto europeo, la quota di famiglie italiane è inferiore alla media dei 28 paesi (76%), su valori non dissimili a quelli spagnoli (69%). I tassi più elevati si riscontrano nei paesi del Nord Europa (88% in Finlandia), quello più basso in Bulgaria (54%).

Al Sud solo 5% bambini in asili nido pubblici
In Italia l'offerta pubblica di servizi per l'infanzia a livello territoriale «è ancora molto disomogenea». Basti pensare che nell'anno scolastico 2012/2013 la percentuale di bambini che fruiscono dei servizi per l'infanzia al Centro-Nord è pari al 17,9%, mentre nel Mezzogiorno scivola al 5%. Lo rileva l'Istat, evidenziando che la media nazionale si attesta al 13,5%

Italia paese più motorizzato in Ue
Il tasso di motorizzazione, invece, è pari a 608 autovetture ogni mille abitanti, in lieve diminuzione rispetto al 2012. Nel confronto europeo l'Italia, però, è di gran lunga uno dei paesi più motorizzati, preceduta solo dal Lussemburgo.

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