Italia

Il caso Gino Paoli fa litigare il M5s e Grillo che lo difende.…

  • Abbonati
  • Accedi
indagato dopo l’accusa di evasione fiscale

Il caso Gino Paoli fa litigare il M5s e Grillo che lo difende. Intercettazioni: «Nascondiamo le carte»

«In un Paese normale Paoli si sarebbe dimesso da un pezzo... Chiaro che non cambiamo posizione». Il M5S tira dritto sulla richiesta di dimissioni di Gino Paoli dalla presidenza sella Siae. E esclude che Grillo, che oggi difende il cantautore dal suo blog, si sia scusato per la posizione del M5S. «Non credo - dice all'Adnkronos il capogruppo alla Camera Fabiana Dadone - saranno voci di corridoio. Se lo ha detto il suo legale, se ne assumerà la responsabilità».

A suggerire al cantante di «valutare seriamente le dimissioni dalla sua carica» di presidente della Siae ieri il gruppo M5S Camera. «Il discorso è questo - spiega all'Adnkronos Sergio Battelli, deputato 5 Stelle che si è occupato della questione - se sei indagato e rivesti una carica pubblica, tra l'altro in una società come la Siae che a nostro avviso non lavora affatto come dovrebbe né tantomeno tutela gli artisti, non devi restare lì.

La nostra posizione è questa e non cambia. In un Paese normale Paoli si sarebbe dimesso da un pezzo ed è scandaloso non l'abbia ancora fatto». Le posizioni dei 5 Stelle, assicurano i grillini, vengono decise dal gruppo, senza ingerenze. «Beppe non ci ha chiamato ieri, come qualcuno mentendo ha scritto - assicura Battelli - e se invece ha chiamato Paoli è perché sono amici. Ma che si sia scusato per quanto fatto dal M5S questo lo escludo, mi sembra assurdo.

Gli avrà chiesto piuttosto in che guaio si è cacciato, cosa ha combinato. Beppe su queste cose la pensa come noi e non cambia a seconda di chi ha davanti a sé». Poco dopo il blog di Grillo ha pubblicato il post in cui il leader M5S difendeva il cantautore genovese. «A questo gioco al massacro non ci sto», ha scritto puntando il dito contro gli «sciacalli dell'informazione». E confermando di non aver mai mosso i suoi contro Gino Paoli.

Le intercettazioni: «Nascondiamo le carte»
Nelle intercettazioni ambientali realizzate dalla Gdf nello studio del commercialista di Paoli e riportate da alcuni quotidiani, il cantautore si dice preoccupato “per l'immagine se si dovesse sapere” dei soldi in Svizzera mentre la moglie Paola dice:”le carte le nascondiamo in un luogo sicuro”.

L’avvocato: «Chiariremo tutto»
I due milioni di euro depositati in Svizzera non sarebbero stati portati tutti nel 2008, ma in più soluzioni e ben prima di quella data. E' questo uno dei cardini della difesa di Gino Paoli, accusato di avere evaso il fisco per 800 mila euro. Il cantautore genovese, secondo quanto appreso, avrebbe incontrato il suo legale Andrea Vernazza oggi pomeriggio. “Smantelleremo ogni accusa - aveva detto il legale -. E comunque Paoli voleva far rientrare quel denaro, per questo si era rivolto al commercialista. Voleva rimettersi nella legalità. La procura, invece, contesta a Paoli di avere portato i due milioni di euro, in parte frutto di pagamenti in nero per le esibizioni alla Festa dell'Unità, tutti in una unica soluzione. Il 2 marzo Paoli sarà interrogato dai magistrati.

La richiesta di sospensione da presidente Siae
Il legale di Paoli, Andrea Vernazza, ha consigliato al suo assistito di sospendersi da presidente della Siae “in attesa di chiarire tutto”, come ha fatto sapere alla stampa. Il cantautore genovese verrà interrogato il 2 marzo nell'ambito dell'inchiesta che lo vede indagato per evasione fiscale. L'interrogatorio è stato concordato tra il suo legale e il procuratore aggiunto Nicola Piacente che coordina le indagini della Guardia di finanza. “Gino Paoli - ha sottolineato il legale - aveva contattato il commercialista Andrea Vallebuona per riportare i soldi in Italia, quindi per rientrare nella legalità. Non per portarli in Svizzera. Resta comunque da dimostrare che quei soldi siano stati portati nel 2008”. Secondo l'accusa il cantautore avrebbe portato in Svizzera due milioni di euro evadendo il fisco per 800 mila.

© Riproduzione riservata