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«Dalle riforme +3,6% di Pil entro il 2020». Le…

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«Dalle riforme +3,6% di Pil entro il 2020». Le riforme e le privatizzazioni del governo presentate a Bruxelles

Il governo italiano stima che le riforme avviate potranno produrre un impatto complessivo sulla crescita del 3,6% nel 2020. La stima è contenuta nel documento inviato da Mef alla commissione Ue relativo alle «Riforme strutturali in Italia dal settembre 2014» in vista della valutazione definitiva della Legge di Stabilità 2015, attesa nelle prossime settimane.

La riforma del mercato del lavoro in corso di implementazione dal parte del governo italiano avrà un impatto sul Pil pari a +0,9% nel 2020. Le stime Ocse, lo ricordiamo, sono ancora più ottimistiche: il Jobs Act avrebbe infatti un impatto sul Pil del +1% nel 2020.

L’esecutivo ha inoltre indicato una road map dettagliata di tutte le riforme avviate dal governo italiano e dei tempi di realizzazione di ciascun provvedimento, in vista di una valutazione definitiva della Legge di Stabilità 2015, attesa nelle prossime settimane. Tra queste il completamento della riforma elettorale entro aprile 2015 e quella costituzionale entro fine anno, se su quest'ultima non sarà indetto un referendum.

Il governo punta a chiudere la privatizzazione del 5% di Enel, del 40% di Poste e del 49% di Enav entro quest'anno- La privatizzazione di Fs è invece prevista per il 2016. Dalle privatizzazioni il governo si attende un +0,7% di entrate all'anno sul periodo 2015-2017.

Poletti: 100-200mila posti in più nel 2015
“Nel 2015 possiamo 'regalare' all'Italia 100-200mila occupati in più”. Lo afferma il ministro del lavoro Giuliano Poletti nell'anticipazione di un'intervista ad Avvenire. “I numeri dell'occupazione - aggiunge - devono cambiare in maniera radicale. Insisto: oggi abbiamo un disperato bisogno di creare centinaia di migliaia di assunzioni

Boldrini: «Jobs, Act, forse opportuno considerare lavoro commissioni»
“Ci sono stati anche anche dei pareri non favorevoli da parte delle commissioni di Camera e Senato e forse sarebbe stato opportuno tenerli nel dovuto conto”. Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini. “Dopodiché - rileva la presidente della Camera parlando con i giornalisti a margine di una visita a un istituto scolastico ad Ancona - io credo che non sia nella riforma del mercato del lavoro che si possa davvero puntare per una ripresa, bisogna crearlo il lavoro, e mi auguro che questa sia una priorità, perché il lavoro è la madre di tutte le emergenze”.

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