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Bankitalia: aumentano le compravendite, ma prezzi ancora giù

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Bankitalia: aumentano le compravendite, ma prezzi ancora giù

L'orizzonte di medio termine del mercato immobiliare registra una schiarita e il pessimismo degli operatori si va attenuando. È quanto segnala il sismografo attivato dalla Banca d'Italia, insieme a Tecnoborsa e all'Agenzia delle Entrate, attraverso il sondaggio trimestrale sul mercato delle abitazioni. Alle interviste, svoltesi tra il 29 dicembre del 2014 e il 30 gennaio del 2015, hanno partecipato ben 1.439 agenzie immobiliari: dalle loro risposte si ricava che, nel quarto trimestre dell'anno che si è appena concluso, la quota di agenti che hanno venduto almeno un'abitazione è salita al 70 per cento, contro il 64,4 della precedente indagine. Non basta.

Anche i giudizi sulle condizioni della domanda sono stati meno sfavorevoli: il saldo negativo tra gli agenti che riportano un aumento e quelli che parlano di una diminuzione dei potenziali acquirenti si è ridimensionato a meno 16,2 punti percentuali contro il meno 22,7 del trimestre precedente.

Se il mercato ricomincia a muoversi, i prezzi delle abitazioni hanno ancora evidenziato, però, una tendenza alla riduzione nell'ultimo scorcio del 2014, spiega ancora il report pubblicato da Bankitalia. Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è in ogni caso rimasto stabile (circa il 16%) e invariato è il tempo medio che intercorre fra l'affidamento del mandato e la vendita dell'immobile (circa 9,5 mesi).

Il miglioramento delle attese di medio termine, connesso anche alle prospettive più generali di un'uscita definitiva dal tunnel della recessione, si vede nelle risposte fornite alla domanda: come si presenterà la situazione delle compravendite sul mercato immobiliare nei prossimi due anni? In questo caso, l'incidenza delle indicazioni di miglioramento ha segnato un netto rialzo: pensa positivo, infatti, il 44,2 per cento degli intervistati contro il 29,2 per cento del mese di ottobre 2014. Per contro, è in netto calo la quota dei pessimisti, al 22,4 per cento contro il precedente 33,1.

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