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Alta velocità, accordo con la Francia

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Alta velocità, accordo con la Francia

  • –Marco Moussanet

SOSTEGNO TRANSALPINO

Hollande: «Sostegno della Francia agli sforzi dell’Italia, in particolare all’Onu, per una soluzione al caos in Libia.

La Ue rafforzi Triton»

parigi

A 14 anni di distanza dal primo accordo, appunto nel 2001, la Torino-Lione imbocca finalmente la strada della realizzazione «certa e definitiva». Lo ha annunciato il presidente francese François Hollande al termine del vertice franco-italiano (il 32° e il primo con Matteo Renzi). «Abbiamo dovuto aspettare fino a oggi – ha detto Hollande – perché quell’intesa si traducesse negli atti giuridici che consentiranno l’avvio, nel 2016, dei lavori. Adesso non c’è più alcun freno, alcun ostacolo».

I ministri dei Trasporti Alain Vidalies e Maurizio Lupi hanno infatti firmato il documento che dà il via «ai lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria». Oltre alla lettera congiunta di accompagnamento del dossier per ottenere il finanziamento europeo relativo al periodo 2014-2020, che verrà presentata domani a Bruxelles.

I due Paesi hanno già speso circa un miliardo per una parte della progettazione, gli studi preparatori e le strutture preliminari. Ora si entra nel vivo dell’opera, con uno stanziamento di circa 3 miliardi per l’inizio della costruzione del tunnel transalpino di 57 chilometri. Il contributo dell’Unione europea (nell’ambito del piano Connecting Europe Facility) dovrebbe essere di poco superiore al 40%, cioè 1,3 miliardi. Quello dell'Italia – che ha avuto nei giorni scorsi il via libera del Cipe, il quale ha aggiornato a 8,6 miliardi la stima dell’opera – sarà di circa un miliardo. E quello della Francia di circa 800 milioni, anche se le modalità di finanziamento permangono incerte. Parigi aveva deciso di destinare a quest’opera parte delle entrate dell’ecotassa ormai abbandonata. Due parlamentari sono stati incaricati di individuare il meccanismo di reperimento delle risorse – che dovrebbe comunque basarsi su una tassa straordinaria a carico dei camion – e presenteranno il loro rapporto in giugno.

Il costo di realizzazione dell’intero tunnel transfrontaliero – al di là quindi dell’orizzonte 2020 - è stimato invece in circa 8,2 miliardi: 3,3 a carico dell’Unione europea, 2,2 per la Francia e 2,7 per l’Italia. Mentre le ultime previsioni della Corte dei conti francese sull’intera opera – comprensiva delle nuove stazioni e di tutti i servizi annessi – parlano di 26 miliardi. Per un’autostrada ferroviaria che dovrebbe entrare in funzione intorno al 2030, consentendo di ridurre di un milione all’anno il numero di Tir in transito e a quattro ore, rispetto alle sette attuali, il tempo necessario ai passeggeri per spostarsi da Milano a Parigi.

Sempre a Parigi si è svolta, due giorni fa, la prima assemblea della Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin), la società paritaria composta dalle Ferrovie italiane e dallo Stato francese che ha preso il testimone della Ltf (Lyon Turin Ferroviaire) e si occuperà della progettazione, realizzazione e gestione del tunnel. Il presidente è un francese, Hubert du Mesnil, mentre il direttore generale è l’italiano Mario Virano. Il consiglio di amministrazione, ovviamente paritario, è composto da otto membri.

Oltre a sottolineare la necessità di una «rapida realizzazione del piano di investimenti per l’Europa» – e l’elaborazione di una lista congiunta di progetti prioritari – Hollande e Renzi hanno discusso a lungo della questione libica. Il presidente francese ha espresso «il sostegno della Francia agli sforzi dell’Italia, in particolare all’Onu, perché si trovi una soluzione al caos in Libia», auspicando inoltre un rafforzamento dell’operazione Triton. Il premier italiano ha dal canto suo ribadito che la questione libica è «assolutamente prioritaria» e che se il nuovo round di discussioni di domani in Marocco dovesse fallire, l’Italia «chiederà un’azione più forte all’Onu». Ma sempre di tipo diplomatico, visto che «non ci sono le condizioni per un intervento di peacekeeping».

Quanto al tema delle riforme e della situazione politica interna, Renzi ha detto che «se l’opposizione sceglierà l’ostruzionismo in tutti i passaggi parlamentari, la risposta del Governo sarà fatalmente quella dei decreti». «Il nostro compito – ha aggiunto – è quello di portare l’Italia nel futuro e non ci fermeranno le polemiche e gli slogan ideologici». Tanto più, ha concluso con riferimento alla situazione economica, che «la pioggia è cessata e se ancora non c’è il sole si vedono le prime luci dell’arcobaleno».

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SUL TAVOLO DEL VERTICE

TAV TORINO-LIONE

Tra i sette accordi sottoscritti ieri al vertice italo-francese, c’è quello sull’avvio dei lavori per il tratto transfrontaliero della Tav Torino-Lione firmato dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi e dal sottosegretario francese ai Trasporti Alain Vidalies. Un’opera dal costo stimato in circa 8,2 miliardi: 3,3 a carico dell’Unione europea, 2,2 per la Francia e 2,7 per l’Italia (la stima complessiva è stata ggiornata dal Cipe a 8,6 mld)

COSTO STIMATO

8,2 miliardi

CONGIUNTURA

«La politica economica dell'Europa ha cambiato direzione, ha cambiato verso: è un grande risultato per il quale esprimo gratitudine a Francois» ha detto il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa con Francois Hollande. «Oggi grazie all’azione comune di Francia e Italia la parola crescita è entrata nel vocabolario europeo: non è più una parolaccia, è anzi un obiettivo chiaro del vecchio continente»

PIL 2015 NELLA UE

+1,7%

LIBIA

Intesa Renzi-Hollande sul tema Libia-immigrazione. «La Francia sostiene tutti gli sforzi dell’Italia affinché al livello più elevato, vale a dire l’Onu, si possa trovare soluzione al caos e quindi al terrorismo in Libia». Renzi ha sottolineato che «oggi non c’è all’ordine del giorno un intervento di peacekeeping in Libia», perché non c’è ancora la pace. Hollande ha poi legato la Libia al «traffico» di immigrati: «Abbiamo chiesto all’Europa di rafforzare Triton».

IL COSTO DI TRITON

2,9 milioni al mese