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Google e Procura smentiscono accordo con il fisco italiano da 320 milioni

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IL GIGANTE DEL WEB

Google e Procura smentiscono accordo con il fisco italiano da 320 milioni

«La notizia non è vera, non c'è l'accordo di cui si è scritto. Continuiamo a cooperare con le autorità fiscali». Così un portavoce di Google Italia riguardo a quanto scritto questa mattina dal Corriere della Sera e ripreso dalle agenzie di stampa: ovvero un accordo tra Google, il Fisco, la Guardia di Finanza e la Procura di Milano.

Smentisce anche il procuratore della Repubblica di Milano, Bruti Liberati: “Allo stato delle attività di controllo non sono state perfezionate intese con la società”. Lo ha comunicato in una nota , in relazione al caso Google confermando che sono in corso indagini fiscali nei confronti del gruppo, all'esito delle quali “saranno tratte le valutazioni conclusive”. Secondo le indiscrezioni il gigante californiano della rete avrebbe pagato circa 320 milioni di euro di tasse su 800 milioni che riconosce come imponibile prodotto in Italia dal 2008 al 2013.

La contestazione nasceva dal fatto che “i profitti della raccolta pubblicitaria nel nostro Paese venivano registrati in Irlanda e a Bermuda”.

Non è la prima volta che le autorità italiane indagano sulle questioni fiscali di Google. Nel novembre 2012 un documento del ministero dell’Economia affermava che la società aveva sviluppato un sistema di trasferimento dei profitti dalla sede italiana a quella irlandese per beneficiare di un regime fiscale favorevole.

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