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Falciai e quel vecchio sogno del polo delle torri

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Falciai e quel vecchio sogno del polo delle torri

  • –Simone Filippetti

Nell’industria della torri ci vogliono sinergie. È un mercato che non cresce più

Se c’è una persona che oggi guarda divertito al terremoto nel mondo della tv italiana è Alessandro Falciai. Il padre di Dmt (oggi Ei Towers, proprio quella che è partita all’assalto delle antenne Rai) è stato il primo a immaginare un polo delle torri tv in Italia. E a intuire che c’era uno spazio da sfruttare: il potenziale di un business strategico, le infrastrutture, su cui oggi tutti sembrano voler saltare sopra (da Wind a Telecom Italia ai tanti investitori stranieri come la spagnola Abertis che in Italia sta facendo il playmaker). Molti lo descrivono come una sorta di alter-ego dello stesso Silvio Berlusconi con cui ha fatto vari affari, anche in forma privata, come ad esempio le sfortunate Pagine Utili, il tentativo di Fininvest di fare concorrenza alle Pagine Gialle di Seat). Lui nega. Anzi si gode su Mediaset una sorta di piccola rivincita: la storia si ripete. A parti invertite: ani fa era stato lui a corteggiare, respinto, le torri di Mediaset. A una «Eiway» dà la sua benedizione. Anche perché il matrimonio con la Rai sarebbe piaciuto farlo a lui, ai tempi della sua Dmt. Invece la società non riuscì mai a fare quel big deal che il mercato aspettava e che forse è arrivato ora. Negli altri paesi europei esistono operatori unici nelle torri: il “monopolio” non è un tabù.

Falciai, oggi si chiude un cerchio iniziato dieci anni fa, con lo sbarco in Borsa di Dmt?

Sì, no, forse. Fallita l’operazione Wind, ecco il blitz di Ei Towers su RaiWay. È un’operazione che ha senso. Nell’industria della torri ci vogliono sinergie. È un mercato che non cresce più ormai, Si guadagna solo tagliando costi e aggregando operatori

Quanto ha pesato il rapporto con Berlusconi e Mediaset nel business delle torri?

Per nulla. Mi dipingono come un sodale di Silvio Berlusconi, ma non è vero. Con l’ex premier c’è stato solo un rapporto di natura professionale. Nel Duemila sono partito da solo, comprando torri sul mercato perché credevo nel potenziale di creare un tower operator indipendente. Anzi, all’inizio, quando comprai anche siti della e Elettronica Industriale di Mediaset, in Cologno mi guardavano con stupore, ero una sorta di mosca bianca

Crede che la Rai darà il «Sì» all’affondo di Berlusconi?

Di certo non è questo il momento ideale per mettere la Rai di fronte a una scelta. Però potrebbe nascere un operatore leader dove Mediaset e Rai hanno quote simili

È esattamente lo scenario che piace anche in casa Mediaset, a proposito di rapporti con Berlusconi...

Guardi, non sento Mediaset da due anni. Le dirò di più: a un certo punto, quando naufragò il progetto Eiffel (la vendita delle torri di Wind-3 Italia, operazione ideata da Luigi Gubitosi allora a capo di Wind e oggi direttore generale della Rai, Ndr), facemmo un’offerta a Mediaset per comprare noi Elettronica Industriale. Ma da Cologno risposero picche alle nostre avances. La storia si ripete

Poi è successo il contrario: ossia Mediaset ha comprato Dmt e lei è uscito, con una lauta plusvalenza.Cosa fa ora?

Mi dedico ad altri investimenti, più sottotraccia. Ho creato una mia holding, la Millennium. Ho investito nella nautica, con la MondoMarine, finanziato il settore biotech e aperto pure una Sim

Torniamo a Ei Towers: diventerebbe il monopolista in Italia. Cosa ne pensa?

Negli altri paesi europei le torri tv sono in mano a un solo operatore. L’Italia non sarebbe mica la prima.

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