
Stare continuamente a rimuginare sulle cose di lavoro che non vanno come dovrebbero. Oppure sentirsi inadeguati, insicuri, non apprezzati come vorremmo. E dover fare i conti, troppo spesso, con un umore che presenta cinquanta e più sfumature di grigio, ma tutte tendenti al nero.
Sono alcuni “campanelli d'allarme” da non sottovalutare e a cui, anzi, faremmo meglio a prestare attenzione. In tutto quattro segnali, secondo la psicologa e psicoterapeuta Cristina Polese, del Centro di Psicoterapia Corvetto di Milano, da tenere sotto controllo, soprattutto se tendono a perdurare nel tempo.
Si va dal costante rimuginìo sul lavoro al senso di inadeguatezza, all’umore triste le cose Eccoli, con i relativi consigli per invertire la rotta. «Il primo passo - spiega Polese - consiste nell'attuare dei cambiamenti all'interno della nostra realtà professionale. Solo così potremo realmente comprendere se ciò che desideriamo può essere ottenuto oppure, al contrario, per noi è arrivato il momento di cercare qualcosa di più soddisfacente». Con un'avvertenza: per evitare ulteriori frustrazioni, è importante valutare attentamente quanto i benefici derivanti dal cambiamento lavorativo siano in armonia con la nostra sfera personale e familiare.
Hai mai riflettuto su questi campanelli d’allarme? Vuoi conoscere il tuo livello di gratificazione al lavoro?
Quali sono i 5 campanelli d’allarme: che fare?
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