Il fondo Qatar Investment Authority (Qia) diventa proprietario unico di Porta Nuova. Lo ha annunciato il numero uno di Hines in Italia, Manfredi Catella. Qia aveva già il 40% del progetto immobiliare milanese a maggio 2013 e oggi rileva le quote degli altri soci fra cui Unipol, Hines, il fondo pensioni Ttiaa Cref, Coima (famiglia Catella). Il controvalore dell’operazione non è stato reso noto.
L’annuncio è stato dato questa mattina in una conferenza stampa da Manfredi Catella, amministratore delegato di Hines Italia Sgr, la società che ha sviluppato il progetto e che continuerà a gestire i fondi d’investimento di Porta Nuova. Catella non ha voluto rivelare l'entità dell'operazione, limitandosi a dire: «È riservata ma importante. Gli investitori in Porta Nuova hanno guadagnato il 30%». In questo momento il valore di mercato del progetto, che comprende 25 edifici, supera i 2 miliardi di euro.
«È una delle transazioni più importanti a livello europeo - ha aggiunto - ci sarà in futuro la possibilità di un ingresso di altri fondi sovrani in posizione di minoranza». Il fondo Qatar Investment Authority (Qia) ha rilevato il 60% per metà circa da Unipol e per la restante parte da un gruppo di investitori tra cui Hines e alcuni fondi di investimento italiani. Secondo quanto spiegato da Catella, il Qatar ha intenzione di mantenere la maggioranza del progetto per un «lungo periodo» essendo il fondo sovrano un investitore di tipo macroeconomico e non finanziario. L’orizzonte è quello del 2030. La trattativa tra il fondo sovrano e Hines Italia è durata circa 6 mesi e si è conclusa nell’ultima settimana.
Risale a luglio 2014 il perfezionamento, approvato dal consiglio di amministrazione di Hines Italia Sgr, dell’accordo di rifinanziamento del fondo Porta Nuova Garibaldi. L’operazione a luglio aveva visto il coinvolgimento di circa 20 istituti di credito, che hanno avanzato offerte per oltre 7 volte l’ammontare richiesto: 450 milioni con scadenza cinque anni. L’indebitamento del fondo così era stato ridotto al 55% coerente con un profilo di investimento core. Forse proprio questa operazione ha reso più appetibile l’investimento agli occhi del Qatar, consentendo la trasformazione del fondo in un veicolo di investimento di lungo termine proprietario di un portafoglio composto da prime landmark buildings. Il progetto include, tra l’altro, la sede di UniCredit firmata dallo studio Pelli Clark Pelli Architects e la componente di high street retail che va dalla nuova piazza Gae Aulenti verso Corso Como.
I grattacieli e gli immobili di pregio presenti a Porta Nuova sono stati progettati da alcuni dei più importanti studi di architettura al mondo. Hanno firmato alcuni progetti anche gli studi KPF, Arquitectonica, Boeri Studio, Cino Zucchi, Antonio Citterio & Patricia Viel and Partners, M2P Associati, Caputo Partnership. Tra i gioielli architettonici che sono passati nelle mani del fondo sovrano del Qatar c’è anche il Bosco Verticale, firmato appunto dallo studio dell’architetto Stefano Boeri, e vincitore dell'International Highrise Award, il premio biennale assegnato a Francoforte al più bel grattacielo del mondo. Gli appartamenti delle due torri sono venduti rispettivamente per il 70% e 45%, a prezzi che vanno da uno a 10 milioni per ciascuna abitazione.
Tutti i 25 edifici del fondo, comunque, sono certificati Leed Gold, uno dei massimi riconoscimenti internazionali della sostenibilità in edilizia. Tra questi anche il grattacielo residenziale più alto d’Italia, la Torre Solaria (143 metri di altezza). A progettarlo, in questo caso, è stato l’architetto Bernardo Fort-Brescia che insieme a Laurinda Spear dello studio Arquitectonica di Miami ha disegnato le torri Solaria e Aria (rispettivamente 34 e 17 piani) che svettano vicino al Diamantone, l’altro grattacielo simbolo della maxi-riqualificazione urbana. Tra le società che già hanno scelto Porta Nuova come sede ci sono: Nike, Google, Samsung e molte griffe della moda.
«Con questo investimento - ha detto Catella - l’Italia diventa il secondo Paese europeo dopo l'Inghilterra in cui il fondo sovrano del Qatar è maggiormente presente». Il portafoglio del Qatar in Italia comprende, solo per parlare degli immobili acquisiti, il progetto Porta Nuova di Hines, gli hotel di lusso della Costa Smeralda – pagati oltre 650 milioni di euro - il Four Seasons di Firenze, l’Hotel Gallia (recentemente riaperto a Milano dopo una radicale ristrutturazione) e gli uffici milanesi di Credit Suisse. Ma l’emiro ha anche creato IQ Made in Italy Venture, la joint venture con Cassa depositi e prestiti, e possiede la maison di moda Valentino.
Dopo questa operazione Hines Italia Sgr ora si potrà concentrare su nuovi progetti di sviluppo immobiliare, tra cui uno dei principali è quello riguardante l’ex edificio Unicredit in piazza Cordusio a Milano, ora di proprietà di Idea Fimit. «È un progetto sensibile, riguarda il riuso del patrimonio nel centro storico. Vogliamo però chiarezza, dobbiamo sapere se la proprieta' intende vendere o no, ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione. Chiediamo che entro un paio di settimane ci si esprima sull'offerta con una procedura chiara e trasparente, serve un confronto bilaterale».
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