Italia

Renzi: martedì in Cdm anche il piano per la banda ultralarga.…

  • Abbonati
  • Accedi
incontro con i parlamentari pd

Renzi: martedì in Cdm anche il piano per la banda ultralarga. Bersani contro il premier: «Basta spot»

Al Consiglio dei ministri di martedì prossimo approderà anche il piano per la banda ultralarga. Lo ha detto il premier Matteo Renzi durante l’incontro con i parlamentari del Partito democratico al Nazareno, comunicando anche la data probabile per le elezioni regionali: il 10 maggio. Una riunione, quella di oggi, preceduta dallo strappo di Pier Luigi Bersani, che in un’intervista ad Avvenire (-di cui ampi stralci erano stati diffusi ieri) ha annunciato la sua assenza. E oggi ha rincarato la dose: «È ora di discutere seriamente, non per spot». Hanno disertato la convocazione anche anche altri esponenti della minoranza dem, tra cui Pippo Civati e Gianni Cuperlo. «Un errore», per il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini. Mentre da Forza Italia arriva il sostegno ai disertori. «La minoranza del Pd - scrive il Mattinale, la nota politica redatta dal gruppo azzurro alla Camera - si ribella apertamente contro Renzi. Per questo ci piace lo slogan: forza Bersani!».

Boschi: «Gli hanno fatto un dispetto»
Da Firenze la ministra Maria Elena Boschi getta acqua sul fuoco: «Questa definizione di ultimo scontro nel Pd mi pare un po’ esagerata. Quando vengono offerti luoghi in più per discutere, non credo ci sia motivo per polemica o lamentarsi ma se uno preferisce non partecipare rispettiamo le sue scelte». Quanto al “Forza Bersani” del Mattinale, taglia corto: «Credo che gli abbiano fatto un grosso dispetto. Credo che il primo a non essere contento sarà Bersani». Pronta la replica via twitter del capogruppo Fi alla Camera, Renato Brunetta: «Boschi dice che Forza Bersani è dispetto? Allora Forza Boschi e Forza Renzi. E nessuno se ne avrà a male. #gigliomagicostaisereno».

Al Cdm di martedì scuola e banda larga
All’ordine del giorno dell’assemblea, oltre a Rai e fisco, ci sono state e misure sulla scuola (un dl e un ddl) che saranno esaminate dal Consiglio dei ministri di martedì prossimo. Presente alla riunione anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, da poco passata da Scelta Civica al Pd, che ha confermato: «180mila insegnanti saranno assunti da settembre», includendo anche i posti che saranno banditi con il nuovo concorso triennale che coprirà dal 2016 al 2019. Palazzo Chigi la prossima settimana, secondo quanto ha riferito il presidente del Consiglio, adotterà anche il piano nazionale banda ultra larga, dopo la fase di consultazione pubblica. Nelle settimane successive in diversi provvedimenti, o già incardinati in Parlamento o con dl ad hoc, saranno indicate le misure per realizzarlo.

Rai, un ddl entro due settimane
Sulla televisione pubblica, Renzi ha confermato la volontà di intervenire subito, entro due settimane, perché diventi il «primo produttore culturale del Paese». Ma lo strumento non sarà un decreto legge: si tenterà prima la via parlamentare, con un disegno di legge. Anche perché, ha ribadito il premier, «verificheremo se Grillo vuole fare sul serio» dopo l’apertura fatta ieri sulla riforma di viale Mazzini.

Bersani: discutere seriamente, non per spot

Ad andare alla riunione al Nazareno «non ci penso proprio», ha detto Bersani nella lunga intervista sul quotidiano della Cei. «Perché io m’inchino alle esigenze della comunicazione, ma che gli organismi dirigenti debbano diventare figuranti di un film non ci sto». Su Avvenire l’ex segretario dem si è tolto più di un sassolino dalla scarpa. Il Jobs Act? «Mette il lavoratore in un rapporto di forze pre-anni 70« e perciò si pone «fuori dall’ordinamento costituzionale». Le riforme? «Il combinato disposto« tra Italicum e ddl costituzionale «rompe l’equilibrio democratico. Se la riforma della Costituzione va avanti così io non accetterò mai di votare la legge elettorale». Oggi al Gr1 Bersani ha confermato: «Attenzione che stiamo cambiando forma alla nostra democrazia e non sono cosucce da poco. Sarà ora di discutere seriamente, non per spot. Basta fare una discussione ordinata. Facciamo come abbiamo fatto col cosiddetto metodo Mattarella».

Da Cuperlo “contro-agenda” in sei punti
Il leader di sinistradem, Gianni Cuperlo, ha invece affidato la sua posizione a una lettera. «Non partecipo al ricevimento parlamentari anche perché in tre minuti si fanno i quiz, non la riforma fiscale». La controproposta è un’agenda in sei punti: piano povertà (con la creazione di un istituto universalistico), credito d’imposta per le imprese che investono in innovazione e ricerca, reddito di cittadinanza, legge sulle unioni civili e sul fine vita («Basta rinvii»), estensione degli 80 euro ai pensionati con meno di 1000 euro al mese, tre modifiche all’Italicum (ridurre il numero dei parlamentari nominati a non più del 30%; prevedere la possibilità di apparentamento tra liste diverse in caso di ballottaggio per l’assegnazione del premio di maggioranza; prevedere una vera clausola di collegamento tra legge elettorale e legge costituzionale) e al ddl costituzionale.

© Riproduzione riservata