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Afghanistan, dal prossimo ottobre solo 70 militari italiani nel Paese

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passaggio di consegne al generale claudio graziano

Afghanistan, dal prossimo ottobre solo 70 militari italiani nel Paese

Si riduce progressivamente l'impegno militare italiano in Afghanistan: dall'ottobre prossimo vi resteranno solo 70 dei 700 militari in missione nel Paese asiatico. La conferma è giunta dal portavoce della Difesa, colonnello Riccardo Cristoni, al termine della cerimonia che oggi presso il Comando in Capo della Squadra Navale della Marina Militare, in località Santa Rosa, vicino Roma, ha sancito il passaggio di consegne dall'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli al generale Claudio Graziano alla guida dello Stato Maggiore della Difesa italiana, presenti le massime autorità civili e militari del Paese, a cominciare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Roberta Pinotti.

Le forze armate afghane sono in grado di operare autonomamente
«Ormai le forze armate afghane sono in grado di operare autonomamente», ha spiegato Cristoni, ne hanno le capacità e potenzialità dopo tutti questi anni di supporto Isaf. E in questa fase procede il rientro di personale e mezzi militari da `Camp Arena´ e altre aree dove i militari italiani sono stati impegnati, il tutto secondo una tempistica ben definita e che tenga sempre conto della sicurezza.

Pinotti: Italia chiamata a trovare equilibrio perfetto tra difesa e limiti delle risorse
L'Italia, ha sottolineato il ministro della Difesa Roberta Pinotti, è chiamata «a trovare “l'equilibrio perfetto” tra il dovere costituzionale della difesa della patria, la garanzia di sicurezza per i nostri cittadini, la tutela degli interessi nazionali, la difesa degli spazi euro-atlantici e i limiti massimi di risorse economico-finanziarie e sociali» che il Paese, al pari di altre nazioni, «può attualmente dedicare a queste imprescindibili esigenze». Si tratta di un «esercizio complesso», e lo è ancora di più«se si considerano le tensioni crescenti che attraversano il mondo in questo tempo».

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