Italia

Pressing anti-Ncd di Salvini, Fi prende tempo

  • Abbonati
  • Accedi
Politica

Pressing anti-Ncd di Salvini, Fi prende tempo

Una tregua obbligata. Lega e Fi si sono date appuntamento alla prossima settimana per decidere la partita delle alleanze sulle prossime regionali del prossimo 10 maggio. Oggi Matteo Salvini sarà a Roma per la manifestazione contro il governo Renzi organizzata dal Carroccio a piazza del Popolo. Un appuntamento che si annuncia piuttosto teso, come confermano gli scontri ieri tra forze dell’ordine e gruppi di antagonisti che hanno protestato contro il raduno del Carroccio a cui ha aderito anche il gruppo di estrema destra CasaPound.

Il bagno di folla nella Capitale serve a Salvini per ufficializzare il suo ruolo di leader dell’opposizione. Ed è in qualità di azionista di maggioranza che si prepara ad affrontare anche il confronto sulle regionali. Berlusconi lo sa bene. Ma il Cavaliere in questo momento non può far altro che aspettare, a conferma del ruolo subalterno assunto da Fi nei confronti del Carroccio. L’attenzione però non è rivolta a quel che Salvini dirà oggi in piazza ma all’esito del Consiglio federale di lunedì sul caso Tosi, anche se non si escludono novità nelle prossime ore.

Il sindaco di Verona non scopre le carte; ha detto di non aver mai ipotizzato una sua candidatura alternativa a quella di Luca Zaia (l’attuale presidente della Regione che probabilmente sarà l’unico a parlare sul palco di piazza del Popolo oltre a Salvini) ma allo stesso tempo rivendica l’autonomia dei veneti a decidere sulle alleanze. E Tosi, che dei leghisti veneti è il segretario, vuole allearsi sia con Fi che con Ncd.

Ecco perché Silvio Berlusconi fino ad allora eviterà di prendere una posizione definitiva sulle candidature in Veneto e Campania, rinviando a martedì il vertice di Fi per ufficializzare le scelte. Nel frattempo i pontieri azzurri continuano a lavorare tanto con la Lega che con Ncd, lasciando alle dichiarazioni ufficiali il compito di mantenere alta l’attenzione.

Anche ieri Giovanni Toti, consigliere politico del Cavaliere, ha ripetuto che «se Salvini vuole veramente mandare a casa Renzi» eviti di mettere «veti a casaccio» su partiti, come appunto Ncd, con i quali la Lega già governa «in alcune importanti Regioni» tra cui il Veneto e la Lombardia. Il leader del Carroccio smorza leggermente i toni. Almeno nei confronti di Fi. Certo le distanze restano sul fronte europeo e quindi al momento, se si andasse alle elezioni politiche sarebbe difficile ritrovare l’unità ma l’intesa per governare assieme nelle Regioni non è in discussione. Nessun «divorzio, nessuna rottura» con Berlusconi. Ma resta il veto su Ncd. «Berlusconi scelga: se si vuole tirare dietro Alfano non possiamo allearci».

Un aut aut che il leader di Ncd rispedisce al mittente. «La scelta è tra le “salvinate” e le cose sensate», ha ironizzato il ministro dell’Interno che non è intenzionato a concedere a Berlusconi il lusso delle alleanze variabili. Questo significa che se salterà l’intesa sul Veneto anche in Campania Fi e centristi marceranno separati. E senza Ncd il governatore forzista Stefano Caldoro (l’unico ancora in quota Fi) ha pochissime chances di essere riconfermato. Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa, tant’è che è stata anche rinviata la riunione che Nunzia De Girolamo, capogruppo Ncd alla Camera, aveva convocato a Napoli oggi con i principali esponenti del partito in Campania.

Il timore che Berlusconi alla fine opti per mantenere l’alleanza con la Lega, scaricando Ncd è tutt’altro che remoto e lo confermano anche le parole di una fedelissima del Cavaliere come Licia Renzulli, certa che per le regionali «Fi e Lega si alleeranno». Molto dipenderà da come verranno valutate le quotazioni della vittoria di Caldoro, che al momento beneficia del caos in casa Pd. Ma anche della scelta di Tosi: se Salvini non arriverà a ricucire lo strappo con il sindaco di Verona, la partita sulle alleanze imporrà i tempi supplementari.