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Franceschini: cultura sia motore per crescita dell’Italia

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Franceschini: cultura sia motore per crescita dell’Italia

«Nel Paese sta crescendo la consapevolezza che investire in cultura è un dovere costituzionale, ma è anche uno straordinario modo di dare un contributo alla crescita economica del Paese». Il ministro di Beni culturali e turismo, Dario Franceschini, fa il punto sulle politiche culturali, e sottolinea come nello scenario attuale «il pubblico può fare molto ma non può fare tutto». Per questo, conclude il ministro parlando a margine dell'incontro organizzato al Mibact sui temi del Rapporto “Io sono Cultura”, curato da Fondazione Symbola e Unioncamere, «l'incrocio tra pubblico e privato anche nell'individuare questa vocazione del Paese per superare la crisi è fondamentale».

La cultura conviene: ogni euro investito produce 1,67 euro di ricchezza
«L'idea di fondo - aggiunge Ermete Realacci, presidente di Symbola - è che l'Italia è forte se fa l'Italia, se per uscire dalla crisi mette in campo i propri talenti». A dimostrarlo anche quella semplice equazione emersa dal Rapporto Symbola 2014, secondo la quale ogni euro investito in cultura produce indietro ricchezza per 1,67 euro. «Dobbiamo partire dalle cose che ci rendono unici - ribadisce Realacci - perché abbiamo visto che il paese ha enormi problemi di economia interna, legati alla mancanza di lavoro, alla distribuzione della ricchezza e poi corruzione, burocrazia... Però all'estero rimane molto competitivo con l'export che continua a crescere proprio perché' i nostri prodotti, dal vino all'hightech, incorporano una quantità di innovazione e bellezza che deriva da ciò che respiriamo. La cultura è per l'Italia qualcosa di costitutivo».

Valore settore cultura pari a 74,p mld nel 2013 (-0,8%)
Dai numeri del Rapporto Symbola, presentato a Roma nel corso di un evento con esponenti del mondo dell'economia, dell'artigianato e dell'ambiente - tra gli altri il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, la presidente della Rai Anna Maria Tarantola e il presidente di Mediaset Federico Confalonieri - emerge il profilo di un settore dinamico ma in affanno per la crisi. Nel 2013 il valore aggiunto del sistema produttivo culturale italiano è stato di 74,9 miliardi, il 5,4% dell'intera economia, in calo dello 0,8% sul 2012. Gli occupati nel settore cultura sono circa 1 milione e 394mila (dati 2013), ovvero il 5,8% degli occupati del Paese. Nel confronto con il 2012, il calo è stato pari allo 0,2%, ma si stima che per il 2014 la riduzione sarà più consistente, con 6.900 dipendenti in meno (-1%). Nell'anno di riferimento la ricchezza creata dalla filiera cultura è stata di 214 miliardi: 80 dal sistema produttivo culturale, 134 dall'attivazione.

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