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Riforma Rai, avvicinamento Pd-M5S. Di Maio: sì a confronto…

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dopo le aperture di renzi e grillo

Riforma Rai, avvicinamento Pd-M5S. Di Maio: sì a confronto in Parlamento. Anzaldi: strada spianata a dialogo

Riforma Rai e prove di dialogo Pd-M5S, dopo l'apertura del leader Renzi e la disponibilità di Grillo («Siamo pronti al dialogo con tutti, anche con il Pd, sul diritto di cittadinanza e la riforma della Rai», ha spiegato oggi intervistato dal Corriere ), è la volta delle seconde linee. È ancora presto per capire se il riassetto della Tv di Stato promesso dal premier sarà davvero il banco di prova di una convergenza tra il principale partito di governo e l'opposizione grillina, ma i segnali, anche oggi, non mancano. L'ultimo arriva da Luigi Di Maio, membro del direttorio M5S: l’ostruzionismo dei 5 Stelle sarà «sulle cose sbagliate» della riforma, non su quelle «giuste». E ha citato ad esempio il ddl ecoreati, appena approvato dal Senato con i sì dei grillini: «Sulle cose giuste noi siamo disponibili».

Di Maio: sì a dialogo ma in Parlamento
In linea con quanto detto ieri da Roberto Fico, presidente M5S della Vigilanza Rai, Di Maio ha poi confermato che «ci sono i presupposti per collaborare se si parlamentarizza questo dialogo. Importante è stare in Parlamento e trovare una proposta di mediazione valida». «La nostra priorità - ha poi sottolineato ricordando una riforma centrale del programma elettorale 2013 dei grillini - è il reddito di cittadinanza, non discutere di premi di lista o di riforma della Costituzione. Per il reddito di cittadinanza ci batteremo con tutte le nostre forze, per farlo approvare, e questo significa anche parlare con le altre forze politiche».

I dem Cantini e Anzaldi in campo pro-dialogo
Per dissodare il terreno dalle incomprensioni, in casa Pd oggi sono scesi in campo la senatrice e membro della direzione dem, oltre che componente della commissione di Vigilanza Rai Laura Cantini. «Se Grillo sarà di parola - ha spiegato Cantini - il dialogo con il M5S potrebbe produrre significativi miglioramenti nella vita parlamentare. Intanto sulla Rai le nostre posizioni sono vicine: via i partiti dalla gestione del servizio pubblico. Mi auguro che anche su scuola e legge elettorale sia possibile un confronto che eviti il ricorso all'ostruzionismo». Da registrare anche il tweet diffuso oggi dal deputato Pd e segretario della Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, autorevole esperto di cose Rai nelle fila del Partito democratico: «Il sogno dei partiti fuori dalla Rai sempre più a portata di mano. Apertura di Beppe Grillo sul Corriere spiana strada a dialogo Pd-M5S».

Reddito di cittadinanza, Poletti prudente. Vendola: «Facciamolo»
Inatteso, arriva anche il via libera al dialogo del leader di Sel, Nichi Vendola. «Vogliamo la Rai dei cittadini e non dei partiti o del governo? Vogliamo come in tutta Europa il reddito minimo che può essere una delle risposte contro la povertà e contro i ricatti?» Ha chiesto il governatore della Puglia in un post su Twitter : «In Parlamento c'è una maggioranza possibile. Facciamolo. Ora. #Grillo #Sel». Molto più prudente, il ministro del lavoro Poletti ha rafforzato l'apertura di credito del premier ai Stelle («Credo che si debba discutere con tutti, normalmente, perché le opinioni, le valutazioni e le proposte vanno tutte prese in considerazione»), citando il reddito minimo tra i possibili strumenti per la lotta alla povertà. Al momento, però, il governo lavora ad altre soluzioni, come «il sostegno di inclusione attiva»: la soluzione «non può essere solo un'integrazione di reddito, ma abbiamo bisogno di politiche che aiutino le persone a uscire dalla situazione nella quale si sono venute a trovare».

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