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Petrolio, via alla ricerca di 15 giacimenti mentre il Ddl ecoreati prevede…

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Petrolio, via alla ricerca di 15 giacimenti mentre il Ddl ecoreati prevede il carcere

La Croazia apre alla consultazione con l'Italia sulle trivellazioni in Adriatico con lo strumento della Vas, Valutazione ambientale strategica, mentre in Senato con un emendamento notturno al Ddl Ecoreati vieta l'uso di strumenti di ricerca petrolifera in mare, pena il carcere.

Nel frattempo il ministero dell'Ambiente ha detto no (anche se non ha ancora formalizzato) alle ricerche di giacimenti proposte dalla multinazionale Schlumberger sotto i fondali del mare al largo dell'Asinara e di capo Caccia, a nord-ovest della Sardegna. Il Tar Veneto invece ha detto sì (fra le proteste della Regione) alla ricerca di giacimenti sotto il delta del Po proposta dalla Northsun. Sono 15 fra mare e terra le nuove ricerche di petrolio e gas in attesa del via libera ambientale e si concentrano soprattutto nello Ionio e in Adriatico.

Per il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, quello della Croazia «è un passaggio irrinunciabile» anche perché «non siamo semplici spettatori» di ciò che succede in Adriatico. Il ministero ha già informato le Regioni interessate invitandole a trasmettere le osservazioni sul progetto di Zagabria.

I 15 nuovi progetti italiani fanno parte delle 36 richieste in attesa di via libera ambientale per sondare il sottosuolo alla ricerca di giacimenti da mungere. Alcuni dei 36 procedimenti hanno già passato un primo vaglio della commissione Via (Valutazione d'impatto ambientale), in genere con un parere positivo a patto che vengano adottati miglioramenti ambientali. Delle 15 nuove ricerche petrolifere degli ultimi mesi scorso, sono state avviate le procedure per l'interessantissima area sarda dove, oltre alla Schlumberger che ha ricevuto un primo stop ambientale, si è fatta avanti anche la Tgs Nopec. Molto promettente il mare di fronte a Crotone nello Ionio a sud di Santa Maria di Leuca, il tratto fra il Salento e Corfù e, più a nord, il centro dell'Adriatico fra Bari e Cattaro.

Promette grandi giacimenti il golfo di Taranto, sulle cui coste gli abitanti sono assai permalosi sull'ambiente: vorrebbero ispezionare il fondale la Schlumberger e la Transunion. La Transunion è molto interessata anche al mare al largo di Gela, Ragusa e Pozzallo, in Sicilia. Queste sono solamente alcune fra le istanze di ricerca di giacimenti avviate negli ultimi mesi, ma al ministero dello Sviluppo economico sono aperti in tutto 119 dossier. Diverse di queste istanze sono ormai stagionate e senza speranza alcuna di arrivare a termine perché bersagliate da raffiche di pareri negativi: nessuna compagnia finora ha fatto ricorso allo strumento della Valutazione ambientale strategica (Vas), assai più risolutiva ed efficace della Via. E in troppi casi le compagnie che ricevono bocciature non rispondono con migliorie ambientali e preferiscono affidarsi ad avvocati e ricorsi al Tar.

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