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1/4 Donne e lavoro / Vodafone, regole «pionieristiche»

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    1/4 Donne e lavoro / Vodafone, regole «pionieristiche»

    Niente auguri, niente mimose, Vodafone festeggia nel migliore dei modi la festa della donna: annuncia oggi che introdurrà a fine 2015 nuove regole sulla maternità più vantaggiose del minimo previsto per legge da tutti i Paesi in cui è presente il colosso di tlc. La nuova policy prevede un minimo di 16 settimane ( quasi 4 mesi) di maternità pagata al 100%, busta paga intera insomma. Le neomamme che torneranno a lavoro nei primi sei mesi verranno pagate a stipendio pieno per una settimana di 30 ore.
    L'azienda dice che uno dei principali motivi è assumere e trattenere donne di talento. Le regole varranno in tutti i Paesi in cui opera il colosso quindi anche in Africa, Asia, Medio Oriente, Europa e Stati Uniti. Si tratta – spiega l'azienda – di una scelta pionieristica perché poche grandi aziende nel mondo hanno policy simili.
    La particolarità non da poco infatti è che Vodafone offre a tutte le dipendenti parità salariale globale, cioè non importa se lavorano a Londra o Roma o San Francisco o in Qatar o in Nuova Zelanda.
    L'italiano Vittorio Colao, ceo delle Vodafone, spiega “che troppe donne talentuose sono costrette ad abbandonare il lavoro perché devono affrontare una difficile scelta fra carriera e cura del neonato. La nostra retribuzione minima obbligatoria globale – dice – aiuterà più di mille impiegate in Vodafone ogni anno con poca e nessuna tutela della maternità”. Come se l'azienda si sostituisse alla Stato che non progette economica che la donna che fa figli. “le donne costituiscono il 35% dei nostri dipendenti a livello globale ma solo il 21% fra i dirigenti ha posizioni senior. Crediamo che queste nuove regole possano colmare il divario di genere”.
    Vodafone supporta questa decisione con una ricerca di KPMG secondo cui le aziende globali dovrebbero risparmiare circa 19 miliardi all'anno con una maternità più generosa per le dipendenti. Perché anche se dare più soldi alle neomamme si traduce in un esborso di 28 miliardi di dollari in più – calcola KPGM – selezionare e formare persone che rimpiazzano le donne che lasciano il lavoro perché hanno avuto un bimbo costa il doppio: 47 miliardi di dollari l'anno.

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