Italia

«Tosi fuori dalla Lega non ci preoccupa»

  • Abbonati
  • Accedi
Politica

«Tosi fuori dalla Lega non ci preoccupa»

ROMA - «Non ho più tempo per le beghe interne»: Matteo Salvini è tranchant. Tosi si candida contro Zaia? «Auguri», risponde il leader della Lega, ieri a Genova per sostenere la candidatura di Edoardo Rixi alla presidenza della Liguria e nuovamente accolto dalle contestazioni di gruppi antagonisti. Salvini non arretra. Tutte le ipotesi di mediazione sono saltate. Nessun Consiglio federale è in vista: il Veneto resta commissariato e domani scade l’ultimatum che vieta ai leghisti, pena l’espulsione, l’iscrizione alla fondazione del sindaco di Verona.

Un aut aut che Tosi bolla come una vera e propria «fatwa». «Tutti sapevano della mia Fondazione da almeno un anno e mezzo e il fatto che arrivi una scomunica in coincidenza con il confronto interno sulle liste regionali stona un po’ e fa pensare», sottolinea il sindaco che sembra ormai prossimo all’abbandono della Lega. Tosi ha parlato a margine di un convegno, al quale ha preso parte anche Alessandra Moretti, la candidata del Pd alla presidenza del Veneto. «Vedremo se nelle prossime ore ci sarà una risposta da Milano dopo il voto della segreteria nazionale che, a larga maggioranza, ha chiesto di ripensare il commissariamento». Nel frattempo però ha già convocato per sabato prossimo il Consiglio della Liga veneta che ha all’ordine del giorno le «comunicazioni del segretario», ovvero dello stesso Tosi. E potrebbe essere questa l’occasione per ufficializzare lo strappo e annunciare una lista autonoma della Liga guidata dall’attuale sindaco di Verona.

Uno scenario che Salvini ha già messo in conto e che potrebbe preoccupare solo se dovesse passare in Consiglio regionale la proposta dei centristi di Ncd per l’introduzione nella legge elettorale del Veneto del ballottaggio, qualora nessuno raggiunga la soglia del 42,5%. Una decisione sulla quale finora tutti hanno preferito soprassedere (Pd compreso), in attesa di capire cosa avverrà nella Lega.

L’eventuale candidatura di Tosi verrà sostenuta molto probabilmente da Ncd, che Salvini ha deciso di mettere alla porta, nonostante i centristi facciano parte attualmente della giunta regionale. Lo ha ripetuto anche ieri a Genova. «Se vogliamo costruire un’alternativa non possiamo realizzarla con chi sta al governo con Renzi», ha detto Salvini, pronto invece ad accogliere Berlusconi purché, sottolinea, «continui a fare opposizione alle riforme scellerate del governo».

Fi è nell’angolo. Dall’incontro di venerdì con Salvini il Cavaliere è uscito malconcio. «Non esiste ancora alcun accordo sottoscritto con la Lega né per il Veneto né tantomeno per la Liguria e la Toscana», prova a replicare Giovanni Toti che si augura che «l’intesa arrivi presto» ma «non esclusivamente alle condizioni della Lega». Lo ripeterà probabilmente anche Silvio Berlusconi nel collegamento telefonico con la manifestazione che si terrà oggi a Bari per la presentazione del candidato di Fi Francesco Schittulli. Un modo per tenere aperto il canale con Ncd. Il partito di Alfano è infatti decisivo per tentare la conferma di Stefano Caldoro in Campania.

Finora i centristi hanno ripetuto che non accetteranno alleanze variabili («insieme in Veneto e in Campania oppure liberi tutti»). Berlusconi è convinto che alla fine Ncd appoggerà comunque Caldoro. E in effetti questa è l’ipotesi più probabile anche se mettere a rischio l’intesa potrebbe essere ancora una volta la Lega, decisa a presentare un suo candidato anche in Campania se i centristi faranno parte dell’alleanza per Caldoro. Non va poi sottovalutato il potere di attrazione esercitato da Vincenzo De Luca, il candidato del Pd. C’è chi sostiene che lo stesso coordinatore regionale di Ncd, Gioacchino Alfano, propenderebbe per questa opzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA