
13/14 Riforme costituzionali/ Obbligo di doppia approvazione identica
La riforma costituzionale e del bicameralismo è stata approvata in prima lettura dal Senato nell’agosto del 2014. Dopo la seconda lettura della Camera dovrà tornare a palazzo Madama per una ulteriore approvazione, a maggioranza semplice, soltanto sulle parti nel frattempo modificate da Montecitorio. Il Senato, infatti, si dovrà esprimere in seconda lettura, e a maggioranza semplice, solo sulle parti nel frattempo modificate dalla Camera. Si tratta di modifiche chieste proprio dalla minoranza del Pd, come l'innalzamento del quorum per eleggere il presidente della Repubblica o l'estensione del sindacato di legittimità preventiva della Consulta anche al prossimo Italicum, che non toccano l'impianto del Ddl Boschi: sulla composizione del Senato e sulla non elettività dei nuovi senatori, ossia sul cuore della riforma renziana, non sarà possibile presentare emendamenti.
Al voto del Senato dovranno seguire altri due voti su un testo identico (senza possibilità di modifica, ma solo approvazione o bocciatura a maggioranza assoluta) da parte delle Camere, dopo una pausa di almeno tre mesi. La procedura di approvazione di una riforma di questa portata ha infatti un iter particolare: gli articoli devono essere votati due volte in modo identico da entrambi i rami del Parlamento.
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