Italia

Un rinvio sinonimo di idee poco chiare

  • Abbonati
  • Accedi
i nodi della riforma

Un rinvio sinonimo di idee poco chiare

Ve lo ricordate lo screzio tra Maria Chiara Carrozza e Fabrizio Saccomanni a gennaio 2014 sugli scatti degli insegnanti? Prima bloccati, poi sbloccati attingendo alle risorse di un fondo, il «Mof», destinato, in realtà, al miglioramento delle attività formative a vantaggio degli studenti. Per il personale statale gli aumenti automatici di stipendio sono stati aboliti alla fine degli anni '90. Nella scuola, no in attesa - si diceva allora - di introdurre una progressione di carriera. Ecco perchè è un doppio passo indietro la scelta dell'Esecutivo di mantenere ora gli scatti d'anzianità come unico criterio di aumento salariale. Intanto, si rinuncia, ancora una volta, alla valutazione che non può non entrare in un mondo come l'istruzione (per troppi anni zona franca). Poi, si sbilancia il ddl di riforma che verrà presentato oggi, il cui piatto forte resta solo la stabilizzazione di circa 100mila docenti precari (che non ci chiede nessuno, nemmeno l'Europa, e di cui la scuola non ha bisogno). Il meccanismo di assumere così tanti insegnanti era legato all'idea di aprire alla valutazione e al merito la carriera dei docenti. I due binari dovevano viaggiare in parallelo. Siamo certi che alla fine le risorse per premiare i professori si troveranno. Ma il rinvio, su questo aspetto, a una delega (generica) è davvero un perdere ulteriore terreno. E sinonimo di idee poco chiare. La legge di Stabilità mette sul piatto tre miliardi di euro a regime per la scuola (uno stanziamento mai visto prima), e quasi tutto se ne andrà per il personale. Ci dimentichiamo ancora una volta degli studenti, e delle loro esigenze. Come ai tempi del decreto Carrozza. Possibile che a distanza di anni e, riforma dopo riforma, non si riesce a comprendere come la scuola non sia solo questione di come stabilizzare gli insegnanti precari?

© Riproduzione riservata