
L'Ocse ha rivisto al rialzo le stime sul Pil dell'Italia: a +0,6% nel 2015, contro il +0,4% previsto in precedenza e +1,3% nel 2016. La revisione della crescita 2015 - espressa nell'Interim Economic Assessment appena diffuso - era già stata preannunciata lo scorso 19 febbraio dal segretario generale Ocse, Angel Gurria, nell'incontro a Roma con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
L'Organizzazione internazionale ha anche alzato le previsioni di crescita della zona euro, portandole +1,4% per il 2015 e +2% nel 2016, con un incremento di 0,3 punti percentuali rispetto alle indicazioni di novembre e contro il +0,9% del 2014. Di rilievo nell'Interim Assessment diffuso oggi l'accelerazione della Germania a +1,7% nel 2015 (+0,6 punti su novembre) e +2,2% nel 2016 (+0,4 punti). Anche la Francia aumenta il passo (+0,3 punti a 1,1% e +0,2 a +1,7%), così - come detto - dell'Italia, ma in questo caso il miglioramento è già stato segnalato un mese fa nel Rapporto Economico biennale dedicato alla Penisola. Per il 2015 la stima e' di +0,6% (+0,4 punti) e per il 2016 dell'1,3% (+0,3 punti), livelli che restano in ogni caso ben sotto quelli medi dell'area.
L'Eurozona - sottolinea l'Ocse - grazie al calo del petrolio e al Qe della Bce ha «la più che mai necessaria opportunità di sfuggire alla stagnazione». Più investimenti e più produttività sono elementi chiave della ripresa, sottolinea l'Ocse, sottolineando l'importanza del Piano Juncker. Dall'Organizzazione anche un monito: troppe proroghe 'ad hoc' sul raggiungimento degli obiettivi di bilancio.
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