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Renzi: «Attentato simbolico. In moto l’unità di…

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il premier alla camera

Renzi: «Attentato simbolico. In moto l’unità di crisi»

«Non siamo in condizione di ufficializzare il numero degli italiani coinvolti ma a loro va il nostro primo pensiero così come alle persone coinvolte, alle famiglie e al governo di Tunisi». Il premier Matteo Renzi ha cominciato il suo intervento in Aula alla Camera in vista del Consiglio Ue commentando l’attentato in Tunisia. «È in moto la macchina dell’unità di crisi della Farnesina - ha avvisato - cui invitiamo di far riferimento le persone che hanno parenti in Tunisia».

Attentato in luogo simbolico
La matrice dell’attentato, ha spiegato Renzi, è ancora in corso di verifica «ma è facilmente riconducibile a un determinato tipo di minacce». Perché l’attacco «ha provocato la morte di alcune persone e il ferimento di altre in luogo simbolico, un luogo di cultura, e vicino al Parlamento e nella cornice di una minaccia con evidente riferimento alla grave crisi mondiale che stiamo vivendo».

Si cerca di uccidere la moderazione
Non è un caso che l’attentato sia avvenuto in Tunisia, ha detto il capo del Governo. La Tunisia «è il Paese che per primo ha visto lo sviluppo della primavera araba e si è dotato di quadro istituzionale innovativo, corroborato anche recentemente dallo svolgimento di elezioni». «Con più lucidità e calma nelle prossime ore - ha concluso - emergerà un dato di fatto inoppugnabile: che laddove si cerca di uccidere la moderazione si colpisce ciascuno di noi, per la comunanza patriottica e culturale».

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