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Dimissioni Lupi, Guerini: interim breve, Renzi farà le scelte…

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Dimissioni Lupi, Guerini: interim breve, Renzi farà le scelte giuste

Tra precisazioni, distinguo, e inchini al passo indietro, continua l’onda lunga delle reazioni alle dimissioni da ministro delle Infrastrutture, ufficializzate ieri, di Maurizio Lupi, esponente di punta dell’Ncd. «Non credo che l'interim sarà lungo, in ogni caso il presidente del Consiglio saprà fare le scelte più giuste, nella valorizzazione di tutte le forze presenti in maggioranza», chiarisce oggi il vice segretario del Pd e braccio destro di Renzi, Lorenzo Guerini, in attesa dell’incontro in programma lunedì tra il premier e il capo dello Stato Mattarella per parlare (anche) della squadra di governo da rimpinguare.

Guerini: scelta di opportunità, nessuna ripercussione su governo
«Le dimissioni di Maurizio Lupi sono la dimostrazione che vengono prima le istituzioni dei destini personali, una decisione che va apprezzata e che aiuta il governo a proseguire nel lavoro che sta facendo con tutte le forze che lo sostengono, a partire da Ncd», ha aggiunto Guerini. «Ieri da parte di Lupi c'è stata una scelta di opportunità politica che non c'entra nulla con questioni che sono già state affrontate e risolte, non vedo da questo punto di vista alcun legame», ha concluso Guerini.

Orfini: rapporto Pd-Ncd forte come prima, nessuna crisi in corso
Sulla stessa linea anche il presidente del Pd, Matteo Orfini, che a margine di una manifestazione dem a Torino ha ribadito che «il rapporto politico tra Pd e Ncd resta forte come prima: non vedo perché dovrebbero esserci problemi». Le dimissioni di Lupi «sono state un atto di responsabilità apprezzabile. Non c'è stata una crisi politica tra governo e Ncd».

Poletti: da Lupi scelta giusta, nostro compito è dare l’esempio
Parlando dell’addio del collega il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, oggi a Bologna per la marcia di Libera, ha reso omaggio al coraggio di Lupi : «Credo abbia fatto la sua scelta soffrendo, ma nella convinzione che fosse un bene per la politica, le istituzioni e per il rapporto tra cittadini e politica». La sua è comunque «la scelta giusta», ha spiegato ai cronisti, perchè «il nostro compito, in primo luogo, è dare l'esempio, se no è meglio che stiamo a casa». Tuttavia, ha aggiunto il ministro, «credo che bisognerà trovare un punto di ragionevole equilibrio tra la doverosa responsabilità che ogni pubblico amministratore deve avere e un minimo di tutela per i familiari che hanno titolo d'avere una loro vita».

Bersani: cambiare le leggi, non attendere soluzione da sceriffo di turno
Se queste sono le voci della maggioranza interna al pd, più cauti i commenti della cosiddetta minoranza interna, in subbuglio per l’ennesimo incidente di percorso dell’Esecutivo Renzi. «Bisogna cambiare le leggi, senza illudersi che possa arrivare lo sceriffo per risolvere tutto», ha incalzato Pier Luigi Bersani, a margine di un'assemblea della sinistra Pd. «mi spiace per chi pensa che guardando le ipotesi di reato si può correggere il sistema che però è blindato da norme fatte per garantirlo. Se non si afferma questo si chiacchiera, si bloccano la politica e gli investimenti. Bisogna cambiare le leggi», ha sottolineato ancora Bersani.

D’Alema: no a Lupi capro espiatorio, sì a interventi strutturali
Per Massimo D’Alema, anche lui in prima fila alla manifestazione “A sinistra del Pd”, contro il fenomeno della corruzione per le Grandi Opere occorrono «interventi strutturali» , mentre invece «non serve scaricare su una persona una storia che è più antica. Non si può fare di Lupi un capro espiatorio». Quanto all'ipotesi di dimissioni dei sottosegretari indagati, D'Alema ha spiegato che «molti sono stati nominati già indagati e Renzi lo sapeva».

Quagliariello: Ncd non fa problemi di peso dei ministeri
E poi c’è l’alleato di governo, l’Alleanza popolare che unisce Ncd e Udc, uscito scornato e diviso dalla vicenda, che attende di capire quale sarà il ministero “di peso” promesso da Renzi. Intervistato da Avvenire il senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore Ncd, spiega che il partito non fa «problemi di 'pesi' dei ministeri» ma «di conferma dello spirito con cui è nato questo governo, un'alleanza responsabile fra partiti diversi, senza subalternità». L'ipotesi di un ministero per me? «Vale lo stesso ragionamento. Per me - ribadisce Quagliariello - la prima ipotesi resta quella di continuare a organizzare politicamente questa terra di mezzo. Ma discuteremo insieme di che cosa è meglio fare».

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