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Lavorare all'estero: nel 2014 oltre 100mila in fuga dall'Italia

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Lavorare all'estero: nel 2014 oltre 100mila in fuga dall'Italia

Supera per la prima volta in un decennio quota 100mila il numero ufficiale degli italiani espatriati nell'arco dell'anno solare: secondo i dati dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire), ottenuti in esclusiva da Il Sole 24 Ore, nel 2014 sono stati 101.297 i connazionali emigrati, in crescita dai 94.126 del 2013. Di questi, il 56% sono uomini e il 44% donne.

A livello generale, la Germania torna sul podio come prima méta di emigrazione, con 14.270 italiani approdati su suolo teutonico. Il Regno Unito, che nel 2013 aveva fatto registrare uno storico boom di emigrati tricolori (+71,5%), lo scorso anno è salito a 13.388 connazionali espatriati, ma è stato scavalcato da Berlino. Terzo Paese di emigrazione si conferma la Svizzera (11.092). Poche sorprese nella “top ten” degli espatri, che prosegue con: Francia, Argentina, Brasile, Stati Uniti, Spagna, Belgio e Australia.
Come si può dedurre dalla classifica, l'Europa gioca sempre la parte del leone, con 66.376 emigrati italiani, seguita dall'America Meridionale (16.146).

Se guardiamo alle regioni di provenienza, si conferma un assoluto predominio della Lombardia: dalla regione del Nord sono partiti ben 18.425 degli emigrati italiani complessivi. Quasi uno su cinque. Lo scorso anno ha fatto però registrare il clamoroso balzo in avanti della Sicilia, che dal quarto posto è passato al secondo: 8.765 emigrati, contro gli 8.720 del Veneto. In generale, e sfidando ogni credenza popolare, l'emigrazione all'estero riguarda ormai prevalentemente le regioni del Centro nord Italia: tra le prime dieci regioni ne compaiono solo tre del Sud (oltre alla Sicilia, la Campania, settima, e la Puglia, nona).

Concentrando il focus sulla fascia di età più giovane e produttiva della popolazione (20-40 anni), osserviamo come -anche nel 2014- questa abbia rappresentato quasi la metà degli espatri totali: 47.901 i giovani tra i 20 e i 40 anni emigrati. Rispetto al 2013 cresce la percentuale di 20-30enni (23.503), che sta per eguagliare ormai quella dei 30-40enni (24.398).

Interessante notare come i 20-40enni italiani continuino a preferire il Regno Unito come prima méta di espatrio: lo scorso anno vi sono emigrati complessivamente 8.351 giovani. A seguire la Germania, con 7.374 espatri, terza posizione per la Svizzera (5.200). Curiosamente, l'emigrazione dei 20-30enni supera numericamente quella dei 30-40enni sia in Gran Bretagna che in Germania, confermando una crescente propensione all'espatrio da parte della fascia di popolazione più giovane, che ha da poco completato gli studi. Con una perdita di capitale umano importante, per il Paese.
Per regioni, anche nella fascia 20-40 anni primeggia la Lombardia (8.731 emigrati), seguita dalla Sicilia (4.320) e dal Veneto (3.979).

A livello complessivo gli italiani residenti all'estero allo scorso 31 dicembre risultavano essere 4.636.647, in crescita di quasi duecentomila unità rispetto all'anno precedente (l'incremento comprende oltre ai nuovi iscritti anche chi ha cambiato Paese e i figli di espatriati nati nel frattempo all'estero).

Va infine precisato che i dati Aire registrano significativi scostamenti da quelli degli uffici di statistica dei Paesi di approdo, risultando in alcuni casi di molto inferiori: esemplare il caso della Gran Bretagna, il cui ufficio di statistica ha recentemente stimato in 51mila gli italiani che hanno fatto richiesta lo scorso anno del numero di sicurezza sociale, per poter lavorare Oltremanica. Un numero addirittura quattro volte superiore, rispetto a quello censito dall'Aire.

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