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Governance, il bilanciamento tra Italia e Cina

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Governance, il bilanciamento tra Italia e Cina

  • –Laura Galvagni

Il board

Se Pirelli verrà delistata
il consiglio sarà composto
di 16 membri di cui otto di nomina cinese e gli altri otto designati da Camfin e Lti

Totale autonomia gestionale per i prossimi cinque anni grazie al supporto di un socio che ha capitale e competenze industriali. È in questi termini che viene definito, da chi ha vissuto da vicino l’operazione, il riassetto della Pirelli. Perché, in fin dei conti, se si guarda il complesso insieme di regole di governance che definiscono i futuri equilibri della Bicocca si tratta di una sorta di alleanza composta da un management italiano e da denari esteri.

Lo si evince, peraltro, anche dal fatto che i poteri oggi in mano a Marco Tronchetti Provera resteranno gli stessi a riassetto concluso. D’altra parte, l’operazione sembra essere la sintesi perfetta di esigenze complementari. Gli italiani cercavano un socio che garantisse l’autonomia, che avesse bisogno di konw how tecnico, che disponesse di un mercato enorme e che potesse far fare il salto di qualità al segmento industrial. I cinesi, per converso, erano a caccia di un marchio forte e di un modo per ampliare il business. Gli interessi, dunque, sono parsi coincidenti fin da subito. E non è un caso, probabilmente, che un riassetto così complicato abbia trovato la quadra in tempi relativamente stretti: le parti si sono viste la prima volta a novembre, a gennaio è stato impresso il dovuto colpo d’acceleratore e l’accordo ha preso forma nelle prime settimane di marzo. E questo è merito del fatto che sul tema spesso più dibattuto, la governance, è stato trovata un’intesa veloce. Perché il partner cinese si è mostrato subito disposto a riconoscere i meriti dell’attuale guida.

Così l’intesa prevede che, nello scenario del de-listing, Bidco, Newco, Holdco e Pirelli avranno un consiglio d’amministrazione composto da 16 consiglieri; otto consiglieri, incluso il presidente (con voto decisivo, cd. casting vote, in caso di parità di voto), di nomina cinese e otto consiglieri, incluso il ceo, di nomina Camfin e Lti. Qualora la Bicocca restasse quotata a Piazza Affari manterrebbe la governance attuale che prevede un consiglio d’amministrazione composto da 15 membri (di cui 4 indipendenti) eletti con l’attuale sistema del voto di lista con l’obiettivo di garantire la seguente composizione: otto consiglieri designati dalla Cnrc ivi compresi il presidente di Pirelli e il ceo e vice-presidente esecutivo, Marco Tronchetti Provera, fino a quando rimarrà in carica; quattro membri designati da Camfin e Lti e tre membri indicati dalla lista di minoranza.

Tra le altre disposizioni relative al governo societario, è poi stato individuato un quorum speciale per le delibere dei relativi organi sociali su determinate questioni.

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