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Test psicologici sui piloti, ma «i rischi rimangono»

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tragedia dell’aereo caduto

Test psicologici sui piloti, ma «i rischi rimangono»

«Nonostante i piloti vengano sottoposti ad accurati controlli medici, quindi anche psicologici, periodicamente, è utopico pensare che questo ci metta a riparo dai rischi». Lo ha detto all'AGI Riccardo Canestrari, coordinatore nazionale dei piloti Anpac (Associazione nazionale professionale aviazione civile) e comandante di Airbus 320, lo stesso tipo di aereo di Germanwings del disastro in Francia.

Esistono dossier su ogni pilota
«Su ogni pilota - ha spiegato Canestrari - esistono dei dossier in cui sono contenuti tutte le visite mediche, comprese quelle psicologiche, che vengono svolte periodicamente. Per ogni pilota quindi si ha a disposizione un profilo ben preciso sullo stato di salute fisica e mentale».

Test psicologici in base agli anni di servizio
I test psicologici, in particolare, vengono eseguiti con una cadenza che varia in base all'età e agli anni di servizio. «Un pilota che ha alle spalle 20 anni di volo - ha sottolineato Canestrari - ha un dossier lunghissimo, quindi è possibile verificare l'esito di ogni controllo». Anche i controlli tossicologici sono molto accurati.

Controlli tossicologici random
«Ai controlli standard si aggiungono anche quelli tossicologici random: un pilota può essere chiamato a fare i test un giorno prima o addirittura un'ora prima del volo», ha detto Canestrari. Le grandi compagnie hanno poi uno strumento in più. «Ci sono strutture di un certo livello - ha riferito Canestrari - che offrono ai naviganti, cioè piloti e assistenti di volo, un accesso anonimo in un ambiente protetto in cui confidare i propri problemi. Qualora si appurasse che questi problemi possono rappresentare un rischio, il navigante viene convinto a fare outing».

Stress del pilota simile a quello di altri lavori
Il lavoro del pilota comporta un livello di stress simile a quello a cui sono sottoposte le persone che svolgono altri lavori. «Soffriamo per una separazione o per un lutto esattamente come gli altri», ha precisato Canestrari. «L'unica differenza è che il nostro lavoro, pur essendo per certi versi noioso nella maggior parte delle volte, ci dà pochi attimi di brivido, in cui sentiamo di avere sulle spalle la responsabilità di molte vite», ha aggiunto.

Sulle ipotesi di un eventuale sovraccarico di lavoro Canestrari ha dichiarato: «dipende dai contratti: alcuni specificano anche che i piloti potranno usufruire di alberghi silenziosi per evitare che vengano disturbati mentre riposano», ha concluso Canestrari.

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