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Crescono i turisti ma spendono meno «Imitare Spagna e Francia»

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Crescono i turisti ma spendono meno «Imitare Spagna e Francia»

All’appello mancano 14 miliardi di euro, quasi un punto di Pil. Che l’Italia potrebbe «facilmente recuperare» se solo riuscisse a raggiungere nel turismo le stesse performance della Spagna. Lo studio di Confturismo-Confcommercio, presentato alla sedicesima edizione del Forum Confcommercio di Cernobbio, mette il dito su una delle piaghe del nostro sistema di accoglieza: l’incapacità di «estrarre» valore dai visitatori stranieri.

Visitatori stranieri che risultano in crescita, otto milioni in più tra 2008 e 2014, ma che spendono mediamente meno nel nostro Paese rispetto a quanto accade in Francia e Spagna. La spesa per ciascun arrivo straniero, in Italia, è infatti pari a 681 euro, di molto inferiore rispetto ai 914 della Francia e ai 959 della Spagna. Due i nodi: da un lato la brevità del soggiorno (3,7 giorni in media da noi, 5,1 a Madrid), dall’altro l’incapacità di coinvolgere tutte le aree del Paese, con il Sud ad attrarre poco più del 10% degli arrivi totali, poco oltre i 50 milioni nel 2014.

Recuperando il gap con la Spagna l’Italia potrebbe così contare su 14 miliardi di euro di entrate annue aggiuntive. Come? Per Confturismo-Confcommercio occorre puntare sul Mezzogiorno e riformare il titolo V della Costituzione, eliminando alla radice la polverizzazione di competenze che paralizza il sistema, rafforzando dunque l’azione del Governo. Urgente anche trovare le risorse per consentire all’Enit di svolgere pienamente l’attività di promozione demandata all’ente.

Occorre anche una cabina di regia centrale che sia in grado di valutare in via preventiva i provvedimenti, misurandone preventivamente il potenziale impatto sul settore, così come una maggiore attenzione dei rappresentanti italiani presso l’Unione Europea, anche in questo caso per monitorare l’effetto dei provvedimenti sull’economia nazionale.

«Dobbiamo imparare a valorizzare ciò che abbiamo - spiega il presidente di Confturismo Luca Patanè - e far restare più a lungo i turisti in Italia. Il Sud è una nota dolente, mancano trasporti e infrastrutture e serve una politica integrata di rilancio. Ma occorre lavorare e investire tanto. La tassa di soggiorno? Questi balzelli non ci sono mai piaciuti, se proprio si devono adottare almeno reimpieghiamo i proventi nel nostro settore, nelle nostre città».

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