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Ischia, il sindaco Pd agli arresti per tangenti. D’Alema,…

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per la metanizzazione dei comuni dell’isola

Ischia, il sindaco Pd agli arresti per tangenti. D’Alema, tirato in ballo: «Da me nessun illecito»

Il sindaco di Ischia, Giuseppe “Giosi” Ferrandino (Pd) ed altre 8 persone - tra cui dirigenti del colosso delle cooperative CPL Concordia - sono state arrestate dai carabinieri del Comando tutela ambiente nell'ambito di una inchiesta della procura di Napoli su tangenti pagate per le opere di metanizzazione che hanno interesato i comuni dell'isola campana. Le undici misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Napoli ed eseguite in collaborazione con i carabinieri dei Comandi provinciali di Roma, Napoli, Caserta, Modena, Mantova, Terni e Savona. Nel mirino degli investigatori un sistema di tangenti versate a pubblici ufficiali per aggiudicarsi appalti pubblici.

Ipotesi fondi neri per operazioni inesistenti
Secondo gli investigatori, al lavoro dalla primavera di due anni fa, uno degli arrestati, Francesco Simone, 58 anni, responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl Concordia (Cooperativa produzione lavoro, società leader nella realizzazione di strutture per il trasporto del gas nonché per il facility ed energy management), con la complicità dei direttivi della società - avrebbe costituito «fondi neri mediante l'emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina (Tunita sarl), riconducibile allo stesso Simone», utilizzati prevalentemente per pagare le tangenti, «in un assetto sistematicamente teso a turbare la libertà degli incanti».

Gruppo Cpl nell’occhio del ciclone
Le otto misure cautelari in carcere eseguite dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta su un giro di tangenti a Ischia riguardano il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl, Francesco Simone; il presidente, Roberto Casari; il responsabile dell'area Tirreno, Nicola Verrini; il responsabile del nord Africa, Bruno Santorelli; il presidente del Cda della Cpl distribuzione, Maurizio Rinaldi, l'imprenditore Massimiliano D'Errico e i fratelli Giuseppe e Massimo Ferrandino. Arresti domiciliari per Silvano Arcamone e obbligo di dimora nel comune di residenza per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno del gruppo. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Napoli, Amelia Primavera, che ha concordato con le risultanze delle indagini coordinate dalla procura di Napoli - procuratore aggiunto Alfonso D'Avino e sostituti procuratori Woodcock, Carrano e Loreto.

Al sindaco false convenzioni per 320mila euro
L'appalto di metanizzazione del Comune di Ischia e dei Comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme fu affidato alla Cpl «grazie all'interessamento del sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino, ed alla complicità dell'architetto Silvano Arcamone (dirigente dell'ufficio tecnico di Ischia)». A sostenerlo sono i carabinieri impegnati nell'inchiesta che ha portato alla scoperta di un giro di tangenti finalizzati ad ottenere appalti pubblici. In cambio dell'assegnazione della commessa, il primo cittadino avrebbe ottenuto l'assunzione del fratello, Massimo, quale consulente della società, nonché la stipula fittizia di due convenzioni che prevedevano l'impegno della Cpl Concordia ad erogare la somma complessiva di 320mila euro all'albergo di proprietà della famiglia del sindaco, a fronte della «messa a disposizione» di alcune stanze durante le stagioni estive 2013 e 2014 per i dipendenti della società modenese.

Massimo D’Alema nelle intercettazioni
In una delle intercettazioni agli atti dell'inchiesta, Francesco Simone chiama in causa Massimo D'Alema sottolineando la necessità di «investire negli Italiani Europei dove D'Alema sta per diventare Commissario Europeo» in quanto «...D'Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose».

Con Cpl «rapporto del tutto trasparente»
«Certamente ho rapporti con CPL Concordia» ma «è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere»: «non ho avuto alcun regalo» e «nessun beneficio personale». Così Massimo D'Alema, in relazione all'inchiesta della procura di Napoli.

Lusetti (Legacoop): non proteggeremo nessuno
Prende le distanze dall’inchiesta anche Legacoop, la cui posizione dopo gli arresti alla Cpl, «è quella di sempre: rispettiamo le scelte della magistratura, ci auguriamo che queste indagini siano completate al più presto». Per il presidente Mauro Lusetti «le responsabilità, se mai venissero accertate, sono personali. Noi, se lo saranno, come sempre ci porremo sul versante della legalità e non proteggeremo nessuno».

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