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Infrastrutture a Delrio, Renzi accelera

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Infrastrutture a Delrio, Renzi accelera

Graziano Delrio (Ansa)
Graziano Delrio (Ansa)

Roma - «Per l’Italia questo è il tempo delle decisioni. Io sono il più giovane leader che il Paese abbia mai avuto. Userò la mia energia e il mio dinamismo per cambiare il mio Paese. Penso sia il tempo di scrivere una pagina nuova per l’Italia. Non posso attendere i vecchi problemi del passato».

Il giorno dopo l’aut aut di fatto imposto alla minoranza del Pd sulla legge elettorale con il voto in direzione, Matteo Renzi rilancia il messaggio in un’intervista al New York Times. Avanti con l’Italicum senza modifiche, così come deciso dalla direzione del Pd: nessuna mediazione possibile con la minoranza interna, la riforma elettorale sarà legge entro maggio con il sì definitivo della Camera senza ulteriori rischiosi passaggi in Senato. Non si può più attendere. Anche per questo il premier prepara per le prossime ore - forse già oggi – anche la nomina del fidato Graziano Delrio, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, come successore di Maurizio Lupi al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Una casella troppo delicata per poter trascinare oltre l’interim assunto dallo stesso Renzi subito dopo le dimissioni dell’esponente del Nuovo centrodestra per il suo coinvolgimento (sia pure non da indagato) nell’inchiesta sugli appalti della Procura di Firenze. E Delrio è proprio quel politico di primo piano che può aiutare il governo e il Pd renziano a sgombrare il campo dalle ombre degli scandali che hanno toccato i democratici, ultimo quello che ha travolto il sindaco democratico di Ischia coinvolgendo nel gioco delle intercettazioni anche l’ex premier Massimo D’Alema. E che il clima non sia dei più sereni lo hanno dimostrato ieri le dimissioni di Marco Zambuto da presidente del Pd in Sicilia. La decisione è stata presa per le polemiche nate dopo la rivelazione di un incontro di Zambuto con Berlusconi a Palazzo Grazioli, per scegliere, secondo quanto riportato da alcuni giornali, la candidatura di Silvio Alessi alle primarie del centro sinistra ad Agrigento.

Quello della trasparenza sugli appalti è un terreno sul quale Renzi si gioca un bel pezzo della sua reputazione di rinnovatore. Abbandonata la strada dello spacchettamento del ministero e anche quella dello spostamento a Palazzo Chigi dell’unità di missione, la scelta di Delrio appare dunque naturale.

Il partito di Alfano sarà ricompensato con gli Affari regionali “rafforzati” in quel ministero del Sud di cui si parla da qualche settimana. Ma in un incontro tenutosi a Palazzo Chigi con lo stesso Alfano e con Lupi il premier – che ieri ha avuto lunghi colloqui anche con il presidente dell’Inps Tito Boeri e con il ministro della Giustizia Andrea Orlando - ha chiesto di scegliere una donna: i nomi in pista sono quelli di Federica Chiavaroli (45 anni), Rosanna Scopelliti (32), Erminia Mazzoni (50) e Valentina Castaldini (37) da poco nominata da Alfano nuova portavoce del Ncd.

Resta la resistenza di Renzi a trasferire nel nuovo ministero del Sud la gestione dei fondi Ue ora in mano a Delrio, come vorrebbe Alfano. A maggior ragione se i fondi Ue dovessero restare tutti o in parte a Palazzo Chigi il nome del successore di Delrio alla Presidenza del Consiglio (l’altro sottosegretario è Luca Lotti) acquista particolare rilievo. Si è fatto nelle scorse ore il nome di Maria Elena Boschi (ora che le riforme sono quasi al traguardo il ministero da lei presieduto potrebbe tornare al centrista Gaetano Quagliariello), ma in ambienti di Palazzo Chigi tendono ad escludere questa eventualità. La Boschi, che è anche ministra per i Rapporti con il Parlamento, dovrebbe dunque restare al suo posto. A Palazzo Chigi potrebbero traslocare altri fedelissimi come il numero due del partito Lorenzo Guerini o Davide Ermini. Si fanno anche i nomi di Ettore Rosato (che tuttavia è in pole anche come possibile capogruppo alla Camera se Roberto Speranza, leader di Area riformista, dovesse saltare sulla strada del no all’Italicum) e di Emanuele Fiano, entrambi ex Areadem ora passati con Renzi. Ormai, comunque, è questione di ore.

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