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Papa Francesco in visita al carcere di Rebibbia per il giovedì santo

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Papa Francesco in visita al carcere di Rebibbia per il giovedì santo

Papa Francesco ha scelto il carcere di Rebibbia per trascorrere il giovedì santo. Il Pontefice è entrato in processione nella chiesa “Padre Nostro” di Rebibbia, dove ha celebrato la messa “in coena Domini” del giovedì santo, con il rito della lavanda dei piedi a dodici detenuti. Hanno concelebrato con il Papa, tra gli altri, il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini e l'arcivescovo Angelo Becciu, sostituto presso la Segreteria di Stato. Nella chiesa c’erano 150 donne detenute (comprese 15 mamme con i bambini) e 150 detenuti. Altri 300 sono stati incontrati e lungamente salutati dal Pontefice nel cortile della casa circondariale prima della messa.

Il Signore lavi le mie sporcizie per essere più al servizio della gente
«Laverò oggi i piedi di 12 di voi, ma in questi fratelli e sorelle siete tutti voi, tutti quelli che abitano qui. Loro rappresentano tutti gli altri», ha detto il Pontefice introducendo il gesto della tradizionale lavanda dei piedi. «Anche io - ha aggiunto - ho bisogno di essere lavato. Il Signore lavi anche le mie sporcizie perché io possa diventare più schiavo, schiavo di voi, essere di più al servizio della gente, come lo è stato Gesù».

Grande commozione per la lavanda dei piedi
Grande commozione al momento della lavanda dei piedi, con volti dei detenuti rigati dalla lacrime. Una giovane nigeriana, detenuta nel reparto nido, teneva in braccio il suo bambino e Papa Francesco ha lavato i piedi anche al piccolo. Due donne erano italiane, due nigeriane, una congolese, una ecuadoregna. Poi e stata la volta dei detenuti: quattro degli uomini ai quali Bergoglio ha lavato e baciato i piedi erano italiani, uno era brasiliano e uno nigeriano.

Grande affetto dai detenuti
Il Papa è stato subito circondato dall'affetto dei detenuti, che lo hanno avvicinato per salutarlo, toccarlo, stringergli le mani. Papa Francesco, nel cortile del carcere romano di Rebibbia, ha salutato e baciato uno ad uno i detenuti che lo attendevano a centinaia. Ha stretto le mani dei detenuti e ha detto parole di conforto e di incoraggiamento. Ad accompagnarlo lungo la transenna è stato il cappellano di Rebibbia, don Pier Sandro Spriano, da cui è partito l'invito per la visita accolto dal Pontefice, che gli ha parlato delle situazioni e delle provenienze di alcuni dei reclusi. (N.Co.)

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