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Alfano frena sul rimpasto, punta sui test regionali e aspetta il big bang…

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RIMPASTO DI GOVERNO

Alfano frena sul rimpasto, punta sui test regionali e aspetta il big bang in Forza Italia

Il rimpasto non è ancora chiuso. Manca la casella degli Affari regionali (con la delega sui fondi Ue) su cui Area popolare ha puntato i piedi, preso tempo e stoppato le mire “predatorie” di Renzi. Non è solo un fatto di autonomia e orgoglio è che per i centristi il momento è adesso. O provano a giocarsi una partita politica, ora che sta implodendo Forza Italia, o mai più. Il big bang berlusconiano è previsto dopo le regionali ed è quel momento che aspettano in Ncd per provare ad attirare i pezzi sparsi e a far rinascere un centro-destra. È questa, spiegano in Area popolare, la ragione per cui il leader del Pd cerca di annettersi singoli deputati o pezzi del partito: sbarrare la strada a una possibile alternativa moderata.

L’impresa è ardua visto lo stato di frantumazione e consunzione del centro-destra ma un tentativo è già in piedi e sarà testato con le elezioni regionali. Ormai Silvio Berlusconi ha scelto Salvini in Veneto e quindi la prima regione è proprio quella. E il primo test sarà Flavio Tosi: da lui parte la scommessa di costruire il prototipo del centro-destra post-berlusconiano e anti lepenista come è diventata la versione nuova della Lega. Ma non è il solo e unico test su cui ha lavorato sui territori Gaetano Quagliariello. Anche nelle Marche c’è un esperimento in corso con Gian Mario Spacca il candidato Governatore: per la verità lui ha già governato con coalizioni di centro-sinistra ma adesso volta completamente pagina, sceglie Area popolare e si allea con Forza Italia. Insomma se il laboratorio Marche ha fallito nella costruzione di un centro-sinistra a tendenza moderata ora Spacca e Ncd ci riprovano dall’altro lato della barricata. E anche qui i riflettori saranno puntati per testare se funziona o no.

Le prove non finiscono qui. In Umbria il candidato Claudio Ricci, sindaco di Assisi, raccoglie tutto il centro-destra fino alla Lega ma viene considerato un uomo più vicino ad Area popolare che a Forza Italia, uno che ha più interesse a rifondare che a conservare l’attuale schieramento. Ma l’altro avamposto è in Puglia con Francesco Schittulli che è il candidato anche di Forza Italia ma con un dettaglio per niente trascurabile: che sta dalla parte di Raffaele Fitto. Ed ecco che qui i test locali si intrecciano con gli smottamenti nazionali di Forza Italia. Sembra che Area popolare si aspetti la rottura dei fittiani il giorno dopo che Berlusconi presenterà le liste per le regionali. E da quella rottura dovrebbe cominciare ad aprirsi un cantiere per quella “riunificazione” a cui sembra non sia disinteressato nemmeno Paolo Romani. «La vera implosione ci sarà dopo le regionali», continuano a dire in Ncd e anche in Forza Italia. Tant’è che se Fitto viene “arruolato” in questa nuova formazione con Area popolare e Flavio Tosi, i verdiniani invece vengono dati per “acquisiti” dentro le fila del Pd renziano. Insomma, pezzi o frammenti da raccogliere: è quello il momento che stanno aspettando Alfano e i suoi. Ed è questa la ragione per cui non possono mostrare che esiste un’annessione di Renzi. L’aver preso tempo sul rimpasto vuol dire cercare di dare credibilità a questo obiettivo.

Non sarà facile e non solo per le rovine del centro-destra ma anche perché il leader del Pd farà di tutto per complicargli l’esperimento, come dimostra l’impasse sul nuovo ministro Ncd. Certo, è credibile che Renzi voglia costruirsi anche l’opposizione a lui più gradita e dunque conservare gli schieramenti di oggi: a destra Salvini, a sinistra Salvini. Avversari ideali per una campagna elettorale in discesa.