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In 10mila in corteo per ricordare il sisma dell’Aquila. Renzi:…

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a sei anni dal terremoto

In 10mila in corteo per ricordare il sisma dell’Aquila. Renzi: soldi per ricostruzione ci sono, li spenderemo bene

Un corteo con 10mila persone ha sfilato in silenzio questa mattina a L’Aquila per ricordare il terremoto del 6 aprile 2009 e le oltre 300 vittime del sisma. «Si possono fare duemila fiaccolate, ma se lo Stato non cambia se stesso non cambierà mai niente», ha detto Vincenzo Vittorini, Consigliere comunale che nel sisma ha perso la moglie e una figlia. A stretto giro la replica del premier Matteo Renzi, che sul suo profilo Facebook annuncia un cambio di rotta nella gestione delle risorse per la ricostruzione: «Dopo troppe promesse, siamo passati all'azione. I soldi adesso ci sono. Spenderli bene è un dovere in memoria di chi è morto, ma anche come segno di rispetto per i sopravvissuti che vogliono ancora credere nella cosa pubblica».

Oltre 5 mld stanziati dalla legge di Stabilità 2015
«Innanzitutto - ha scritto Renzi in un post dedicato alla tragedia - un pensiero alle 309 vittime, alla loro memoria, ai loro cari. E poi i 1200 feriti, le migliaia di sfollati, che in quei 23 secondi hanno perso molto di ciò che avevano caro. Il compito della Politica però non è solo la giusta e dovuta commemorazione, meno che mai l'esercizio retorico puntuale ad ogni anniversario. Il nostro dovere è dare risposte a lungo attese, fare tutto ciò che è possibile perché l'Aquila torni a vivere». Poi, Renzi ha elencato le “cose fatte” per far rivivere la città. «Nell'ultimo anno - il primo del nostro governo - abbiamo messo alcuni punti cardine: la certezza e la programmazione di risorse per il medio lungo periodo (5,1 miliardi di euro nella legge di Stabilità per il 2015); l'accelerazione nelle assegnazioni per l'edilizia privata (1,13 miliardi di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) sulla base di un monitoraggio analitico del fabbisogno, comune per comune».

Legalità e trasparenza per far rinascere la città
«La ricostruzione pubblica (86 milioni di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) e il suo prossimo rilancio (con una delibera Cipe prevista per maggio 2015); la semplificazione - prosegue il presidente del Consiglio - e la tutela della legalità nell'assegnazione e nell'attuazione dei lavori con misure più rigorose contro l'infiltrazione criminale e regole più certe per la semplificazione degli interventi di ricostruzione!».«Infine - ha concluso Renzi - la trasparenza e la piena informazione dei cittadini, per dare conto a tutti di come si spendono le risorse pubbliche e tra qualche settimana faremo Open data anche su tutti i dati della ricostruzione. Perché non c'è controllo più efficace di quello dell'opinione pubblica. La natura non si può controllare, la politica va controllata centimetro dopo centimetro».

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