Italia

Dossier Confartigianato Catanzaro e Crotone espelle i conniventi con la…

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. (none) articoliOra Legale

Confartigianato Catanzaro e Crotone espelle i conniventi con la ‘ndrangheta

Confindustria, con il suo codice etico, ha fatto scuola nel 2007 partendo dalla Sicilia per poi arrivare a Roma. Da allora le associazioni e le confederazioni hanno fatto a gara per seguirne l'esempio e, dunque, non si può che plaudire all'iniziativa congiunta di Confartigianato di Catanzaro e Crotone che il 30 marzo, alle ore 12.16, hanno affisso nella virtuale bacheca di Internet un comunicato stampa dal titolo: “Chi è connivente con la ‘ndrangheta e il malaffare è fuori”. Seguono le firme dei presidenti Egidio Verduci e Carmine Corigliano e dei segretari Raffaele Mostaccioli e Salvatore Lucà.

Le confederazioni adotteranno un nuovo regolamento interno e il codice etico di Confartigianato imprese nazionale al quale verrà aggiunto un nuovo articolo che diventerà indispensabile per possedere i requisiti necessari per essere a tutti gli effetti socio. Il nuovo regolamento recita testualmente: «Gli imprenditori associati, artigiani, commercianti, imprenditori del turismo e dei servizi, che verranno rinviato a giudizio per reati di mafia o che non denunciano i casi di estorsione ed usura inerente le loro attività verranno fin da subito sospesi dall'associazione su deliberato insindacabile della Giunta esecutiva».
Un percorso non facile da percorrere ma che deve essere necessariamente compresa da tutti coloro sono sotto la morsa della criminalità organizzata: «riteniamo che l'unica strada per chi auspica un futuro diverso è la denuncia. Chi sarà consenziente o connivente delle cosche mafiose non merita, d'ora in avanti, cittadinanza in Confartigianato. Ed è naturalmente implicito che quando si parla di denuncia, la si intende estesa non solo a ciò che può essere direttamente associabile alla malavita organizzata, ma anche a tutti quei burocrati e politici corrotti a cui non bisogna più fare alcun sconto» si legge ancora nel comunicato stampa.

Un segnale importante delle associazioni che oltre a mettere in evidenza le capacità imprenditoriali dei soci vogliono affidare loro una missione sociale, importante e strategica, per uscire dalla spirale malavitosa che non solo mortifica quotidianamente il lavoro di tanti piccoli imprenditori e artigiani ma crea un clima di depressione e demotivazione.
«Tanti piccoli operatori al sol pensiero di poter essere nel mirino della ‘ndrangheta – si legge nel comunicato stampa diffuso – tante volte rinunciano a programmi di rilancio e innovazione».

Il problema della legalità, sostengono all'unisono le due associazioni, deve diventare un obiettivo da perseguire alla stregua di tanti altri fattori negativi, come la carenza di credito bancario e la burocrazia, che frenano lo sviluppo e la ripresa dell'economia calabrese.
«Oggi con i mezzi a disposizione, gli strumenti e la grande rete di solidarietà creata – concludono le associazioni – chi tace sul malaffare imperante non può essere più considerato una vittima, ma complice».
Ricordiamo che alcune settimane fa è stato firmato ance il protocollo a favore delle vittime di usura ed estorsione che ha coinvolto le Prefetture di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo, la Procura del capoluogo calabrese, l'Inps, l'Agenzia delle Entrate ed Equitalia.

r.galullo@ilsole24ore.com

© Riproduzione riservata