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Modena, agenzia offre lavoratori «con contratto rumeno»: la Procura apre un’inchiesta

Dopo il volantino che nei giorni scorsi a Modena reclamizzava la possibilità di avvalersi di lavoratori a prezzi «stracciati» perché da assumersi secondo le leggi rumene, arriva la forte reazione delle Agenzie per il lavoro. Assosomm, associazione che riunisce le agenzie per il lavoro in somministrazione (ex interinale), lancia una campagna via Twitter per dire stop ai pregiudizi sulle Agenzie per il Lavoro e propone una giornata nazionale per promuovere la valenza del lavoro in somministrazione.

Il presidente di Assosomm, Rosario Rasizza invita «tutti coloro che hanno potuto trarre beneficio dal lavoro in somministrazione - sia che si tratti di imprese che di lavoratori - a testimoniare la loro esperienza positiva attraverso l'hashtag #somministrAzioneDay, da oggi attiva sulla pagina di Assosomm».

Venerdì la Cgil di Modena aveva diffuso un volantino in cui la Work Support Agency, agenzia interinale con sede a Brasov, si rivolgeva alle aziende italiane scrivendo “Risparmia il 40%! Niente Inail! Niente Inps! Niente tredicesima! Niente quattordicesima! E vinci la crisi con i lavoratori interinali con contratto rumeno!». I sindacati fanno sapere che la Procura di Modena aprirà un’inchiesta conoscitiva sul caso. Non appena arriverà l'esposto inviato nei giorni scorsi dalla Cgil modenese, il procuratore Lucia Musti aprirà un fascicolo senza ipotesi di reato per approfondire i contorni della vicenda.

L'episodio di Modena «ci induce a riflettere - spiega Rasizza - cercando di andare oltre ad un’iniziativa che non può che autosqualificarsi sul mercato già in partenza e che, ci auguriamo, sia apparso agli occhi della comunità come evidentemente scorretto, dal punto di vista umano ancorché da quello legale. Perché, se da un lato è evidente che sbandierare come opportunità di risparmio la possibilità di fare a meno di tutele previdenziali e sociali è grave e incivile, dall'altro pone ancora una volta l'attenzione dell'opinione pubblica sull'operato di quei soggetti che, come le Agenzie per il Lavoro, si occupano di intermediazione di lavoro».

«Abbiamo come la sensazione che ci si metta poco a far fare rima tra Agenzia per il Lavoro e sfruttamento - afferma Rasizza -. La parola interinale, ancorché desueta dal punto di vista normativo, rimane comunque associata a concetti di sfruttamento e precarizzazione. Sono ancora troppo pochi, in Italia, a conoscere a fondo quel che davvero fanno le Agenzie per il Lavoro, creando efficaci ponti tra datori di lavoro e candidati, formando ogni anno - gratuitamente - migliaia di persone e assicurando a chi lavora di poterlo fare in modo legale e tutelato». E continua: «Il 30 aprile - in non casuale anticipazione rispetto a una festa densa di significato per tutto il nostro comparto - il Primo Maggio - vorremmo che venisse designata a livello nazionale come giornata nazionale per la valorizzazione della somministrazione, intesa finalmente come risorsa sociale», conclude Rasizza.

«È tutto regolare, lo consentono le norme europee”, ha fatto sapere l'agente italiano dell'agenzia, Francesco Tacconi. Ora toccherà vederci chiaro alla Procura, che non nasconde una certa irritazione per il fatto che le informazioni sull'agenzia sono arrivate prima ai giornali.

Accanto alla Cgil si schiera anche la UIl. «I contratti rumeni sono l'anticamera del far west contrattuale. E questo per la Uil Emilia-Romagna e per la Uil Tem.p Emilia-Romagna è inammissibile da un punto di vista etico, prima ancora che legale». Lo hanno detto Giuliano Zignani, segretario generale Uil Emilia-Romagna e Mario Romeo, segretario generale Uil Tem.p@ regionale, commentando il volantino dell'agenzia che offre in Italia la possibilità di assumere personale senza tutele contrattuali previste dal nostro Paese. «Tutto ciò è inammissibile. Al pari che del fatto che alcune Agenzie per il lavoro straniere, operanti in Italia e che traggono profitti in Italia, possano applicare un contratto rumeno solo perché la sede legale è in Romania - hanno aggiunto - Così si sfruttano i lavoratori. A nulla è servita la cosiddetta Manovra bis che ha introdotto nel Codice penale il nuovo reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro se poi ci troviamo di fronte ad agenzie per il lavoro straniere (peraltro obbligate all'iscrizione nell'Albo al ministero del Lavoro e delle politiche sociali) che ricorrono a queste forme contrattuali, creando oltretutto dumping e disparità sul mercato». Per questo la Uil regionale chiede «al ministero del Lavoro e agli enti competenti di intervenire per fare chiarezza. Il rischio - hanno concluso - è di creare un precedente a danno ancora una volta dei lavoratori».

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