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Caso marò, Latorre autorizzato a rimanere in Italia altri tre mesi

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corte suprema indiana

Caso marò, Latorre autorizzato a rimanere in Italia altri tre mesi

Il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre potrà rimanere in Italia fino al prossimo 15 luglio. Lo ha deciso oggi a New Delhi la Corte Suprema indiana, accogliendo la richiesta italiana di una ulteriore estensione del permesso di convalescenza, già concesso in gennaio a Latorre, per permettere al militare di sottoporsi in Italia a terapie per riprendersi dall'ictus subito otto mesi fa.

La decisione è giunta dopo un dibattito durato una ventina di minuti, durante il quale è stato riesaminato brevemente l'iter giudiziario in cui sono sono coinvolti Latorre e il collega Salvatore Girone, che si trova in India. In particolare i giudici hanno ricordato l'esistenza di un ricorso italiano contro la presenza della polizia antiterrorismo Nia, e hanno disposto la fissazione di un'udienza entro la fine di aprile.

La richiesta avanzata dalle autorità italiane era sostenuta da una documentazione medica composta, in particolare, da referti dei sanitari dell'Ospedale militare di Taranto secondo cui «Latorre deve continuare una intensa terapia riabilitativa nel suo ambiente familiare al fine di facilitarne un completo recupero». Il 14 gennaio scorso la Corte Suprema aveva concesso a Latorre di stare altri tre mesi in Italia per proseguire il trattamento terapeutico previsto dopo l'ictus che lo aveva colpito a fine agosto.

Latorre e Girone sono al centro di una controversia internazionale tra Italia e India seguita all'arresto, da parte della polizia indiana dei due fucilieri di marina imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione, e accusati di aver ucciso due pescatori imbarcati su un peschereccio indiano il 15 febbraio 2012 al largo della costa del Kerala, Stato dell'India sud occidentale. I due fucilieri sono ancora in attesa di una formalizzazione del capo d’accusa da parte delle autorità indiane.

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