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Claudio Giardiello, l’identikit dell’attentatore

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L’UOMO CHE HA SPARATO IN TRIBUNALE A MILANO

Claudio Giardiello, l’identikit dell’attentatore

L’uomo che ha sparato al Palazzo di Giustizia è Claudio Giardiello, 57 anni, imputato per bancarotta fraudolenta nel procedimento che riguarda l’Immobiliare Magenta alla seconda sezione penale del tribunale, dove si stava svolgendo l’udienza del processo. Dopo essere stato catturato vicino a un centro commerciale a Vimercate ed essere stato condotto alla locale caserma dei Carabinieri, ha avuto un malore ed è stato portato via in ambulanza, scortato da due pattuglie dei carabinieri.

L’uomo è cliente di Stefano Verna, il commercialista rimasto ferito oggi. È stato infine bloccato presso un centro commerciale di Vimercate, cittadina del sud della Brianza, dai carabinieri della compagnia di Monza, mentre era in fuga a bordo di una moto. La conferma è arrivata dal ministro degli Interni Angelino Alfano.

Claudio Giardiello, 57 anni, è nato a Benevento il 6 marzo del 1958, è residente a Brugherio, in Brianza, ma vive da qualche tempo a Garbagnate Milanese (hinterland nord di Milano) e lavora nel settore dell’edilizia. A quanto si è appreso aveva diverse società, tra cui appunto l’Immobiliare Magenta, ma negli ultimi tempi si trovava in gravissime difficoltà finanziarie, sfociate in diverse cause giudiziarie. L’uomo avrebbe puntato la pistola contro il pm che si trovava in aula, prima di sparare alla prima vittima. È quanto ha riferito un avvocato che si trovava in Tribunale quando è avvenuta la sparatoria e ha assistito alla scena.

Il suo ex legale: «Persona inquietante»
«Era una persona particolare, inquietante, ingestibile  come cliente perché non ascoltava mai i consigli. Era uno che pensava che tutti lo volessero fregare, era paranoide. Ma non avrei mai immaginato che fosse capace di una cosa del genere». Così Valerio Maraniello, ex legale di Claudio Giardiello, commenta la sparatoria. «Era un imprenditore distinto, educato, ma si era convinto di essere vittima di una truffa da parte dei soci coimputati nel processo in corso», aggiunge il legale. L’immobiliare si occupava di mediazione e proprio rispetto al fallimento della stessa sarebbe legata l’azione di oggi. Maraniello ha spiegato che Giardiello era una persona «molto gentile in un primo tempo, ma poi molto aggressivo nei modi quando si approfondivano alcuni aspetti nel rapporto professionale».

Avrebbe saltato i controlli entrando con il suo legale

Giardiello potrebbe avere evitato i controlli presenti ad ogni ingresso del Palazzo di Giustizia semplicemente entrando insieme al suo legale, forse con un documento falso, secondo il capo della Procura milanese Edmondo Bruti Liberati. Solo così, al momento, troverebbe una giustificazione il fatto che l’uomo possa essere entrato armato in un’aula di giustizia.«Probabilmente - spiega Valerio Maraniello, ex legale di Claudio Giardiello - potrebbe essere entrato insieme all'avvocato e quindi avrebbe evitato i controlli presenti in tutti gli ingressi». La presenza dell'arma portata con sè fa ipotizzare che l'uomo abbia pianificato la sua azione: secondo quanto trapela, Giardiello prima ha colpito a morte il giudice, quindi si è diretto verso l'aula e ha rifatto fuoco sparando all'avvocato dopo aver revocato il mandato al legale che da più tempo lo rappresentava e con il quale, proprio in aula, in mattinata, avrebbe avuto un diverbio. Quindi ha sparato verso i suoi coimputati che lui riteneva “causa” dei suoi guai.

Imputato al processo della Immobiliare Magenta
Giardiello era imputato al processo della Immobiliare Magenta srl. L'azienda, si evince da una visura camerale, faceva capo per il 55% a Giardiello, per il 30% a Davide Limongelli, nipote di Giardiello, coimputato e rimasto colpito nella sparatoria. Un terzo socio con il 15% si chiama Giovanni Scarpa. Il curatore fallimentare nominato dal Tribunale si chiama Walter Marazzani. Nel novembre del 2006 era stato depositato un atto di sequestro delle quote di partecipazione di Limongelli e di Scarpa, mentre nel giugno e nel novembre del 2007 erano stati depositati atti di sequestro delle quote di Giardiello.

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