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appalti alla cooperativa

L’inchiesta di Ischia si allarga, perquisizioni a Modena e Roma: nel mirino consulenze e fondi alla politica

I carabinieri del Noe stanno eseguendo perquisizioni in provincia di Modena e a Roma presso la sede della Cpl Concordia e negli uffici di dirigenti nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti alla Coop. Nel mirino consulenze, forniture e subappalti (che secondo i pm sono il sistema per corrompere politici e amministratori) ma anche i finanziamenti alla politica. I carabinieri del Noe hanno infatti ricevuto la disposizione di sequestrare tutto ciò che ha a che fare con «ogni forma di finanziamento, sovvenzione, contributo erogato, a qualsivoglia titolo, ad associazioni, fondazioni, enti, partiti politici e singoli esponenti politici».

Il 30 marzo scorso per le presunte tangenti pagate per le opere di metanizzazione a Ischia erano stati arrestati l'allora sindaco del comune isolano Giuseppe Ferrandino, l'ex presidente di Cpl Concordia Roberto Casari e altre 9 persone, tra cui il responsabile delle relazioni istituzionali Francesco Simone. Proprio dalle dichiarazioni di Simone ai pm sono scattate le perquisizioni odierne. Sulla posizione di Simone oggi è impegnato il tribunale del Riesame partenopeo.

Appalti Cpl Concordia, oltre 200 consulenze nel mirino
Il decreto di perquisizione odierno è stato emesso dai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino. I militari stanno acquisendo oltre 200 contratti di consulenze, forniture e subappalti che, secondo l'ipotesi accusatoria, potrebbero essere stati in parte utilizzati per ottenere appalti in varie regioni d'Italia. L'obiettivo è verificare se si tratti di prestazioni realmente eseguite o finte opere create ad hoc per condizionare le gare di aggiudicazione di appalti milionari. È stato il responsabile delle relazioni esterne, Francesco Simone, arrestato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli, a rivelare ai magistrati che, attraverso consulenze fittizie e subappalti assegnati a società costituite ad hoc legate a familiari o prestanome di politici e pubblici amministratori, la Cpl Concordia sarebbe riuscita ad ottenere appalti per opere pubbliche.

Parla ai magistrati altro dirigente della cooperativa
Intanto un altro dirigente della Cpl Concordia, dopo Francesco Simone, ha iniziato a collaborare con l'autorità giudiziaria. Si tratta di Nicola Verrini, responsabile di area della Coop. Dopo aver fatto scena muta davanti al gip, il manager ha deciso di rispondere ai magistrati. Verrini, secondo indiscrezioni, si è soffermato sui rapporti tra l'ex presidente della Cpl Concordia Roberto Casari e esponenti Pd.

I rilievi dell’organismo di Vigilanza della Cpl
Intanto è emerso che l'organismo di Vigilanza della Cpl Concordia propose nel dicembre 2014 al Cda una serie di azioni correttive da mettere in campo alla luce delle «violazioni» e delle «carenze procedurali e organizzative riscontrate» nelle indagini interne avviate dopo che era emerso il coinvolgimento di Cpl in due inchieste: quella sulla metanizzazione di Ischia e quella sugli appalti al Policlinico di Modena, deflagrata a fine maggio 2014 con 63 indagati, tra cui l'allora direttore generale Stefano Cencetti. A firmare quella relazione, ora agli atti dell'inchiesta, c'era anche Maurizio Rinaldi, presidente del consiglio di amministrazione della Cpl Distribuzione, finito poi agli arresti nei giorni scorsi. L'organismo proponeva, tra l’altro, la sospensione dei pagamenti a Tunita Sarl, la “cassaforte” occulta dell'azienda, gestita da Simone, con cui venivano creati i fondi neri.

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