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Camusso sul Def: il tesoretto è uno specchietto per le allodole

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Cgil propone una patrimoniale da 10 miliardi

Camusso sul Def: il tesoretto è uno specchietto per le allodole

Il tesoretto da 1,6 miliardi individuato dal Def «è uno specchietto per le allodole: si dice essere una 'una tantum' dentro un Def che dice che bisogna recuperare risorse tra 10 e 16 miliardi di tagli lineari alla spesa per togliere la clausola di garanzia». Lo ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, nel corso della conferenza stampa. «Serve onestà intellettuale - ha sottolineato Camusso - e dire cosa si vuol fare, altrimenti non si può raccontare che abbiamo risorse aggiuntive per 1,6 miliardi e poi si devono fare tagli lineari».

Patrimoniale da 10 miliardi per lavoro, giovani e donne
Introduzione di un'imposta sulle grandi ricchezze finanziarie per recuperare le risorse utili a realizzare un piano straordinario per l'occupazione giovanile e femminile. È il contenuto della proposta che la Cgil ha lanciato nel corso di una conferenza stampa sul Def con la leader Susanna Camusso e il segretario nazionale, Danilo Barbi. Secondo il sindacato di Corso Italia sarebbe subito possibile un'imposizione ordinaria con aliquota progressiva dallo 0,55 all'1,8 per cento della ricchezza finanziaria. Verrebbe tassata il 5 per cento delle famiglie italiane per la parte eccedente i 350 mila euro: il gettito potenziale è di 10 miliardi di euro l'anno.

Taddei: una patrimoniale? Non è questa la strada
«Dobbiamo cercare di parlare un po' meno di tasse e un po' più di redistribuzione delle risorse che abbiamo e della nostra capacità di controllare la spesa pubblica e di efficientare i servizi e renderli più efficaci. L'imposta straordinaria non è la strada», ha risposto a stretto giro il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei. «Non metto in dubbio gli obiettivi, che sono gli stessi del Pd, discuto il mezzo», ha commentato. «Il nostro obiettivo è stato sempre quello di ridurre le tasse sul lavoro e se vogliamo parlare di attirare investimenti, che è sempre stato il vero problema e il vero limite alla creazione di posti di lavoro nel paese, dobbiamo cercare di parlare un po' meno di tasse», ha dichiarato Taddei. «Non è attraverso una imposta straordinaria, infatti, che possiamo risolvere quelli che sono problemi ordinari, della quotidianità del nostro paese». E proprio perché c'è diseguaglianza, ha detto, «noi dobbiamo capire che il modo migliore per correggerla è investire sul lavoro». Per questo, ha detto ancora, «siamo costretti a fare qualcosa di più strutturale che una semplice tassa in più». In sostanza, per Taddei «bisogna riformare in maniera strutturale radicale e definitiva il modo in cui spendiamo i soldi dei contribuenti e in ultima istanza dei lavoratori italiani».

Le due proposte Cgil
Barbi cita dati di Bankitalia: «Nel nostro paese ci sono molti soldi, 2 milioni di famiglie hanno 1.300 miliardi solo di ricchezza finanziaria». Poi, sottolinea, «nel libro di Piketty (economista francese, ndr) si parla dell'Italia come un paese record nell'area Ocse per quanto riguarda i patrimoni». La Cgil avanza altre due proposte: l'aumento della tassazione sulle successioni almeno al livello europeo (gettito da 4 mld) e l'investimento dei Fondi pensione nell'economia reale per rilanciare occupazione e sviluppo infrastrutturale.

Il governo si arrende alla disoccupazione giovanile
Il governo nel Def «si arrende a tassi di disoccupazione giovanile attorno al 40%» e non prevede «un recupero dell'occupazione perduta nemmeno al 2019», ha accusato Camusso, secondo cui il Def resta in continuità con le politiche economiche dei governi precedenti perché scommette su una ripresa senza nuova occupazione e perpetua le inequità del sistema fiscale e i tagli alla spesa pubblica a scapito del lavoro e del welfare. Presentando le critiche ma anche le proposte della Cgil di politica economica in una conferenza stampa, Camusso ha osservato che «la disoccupazione a due cifre viene data come un fatto normale, naturale, tanto dal governo quanto dalla Commissione Europea. Si racconta di una crescita che non c'è e non si racconta della disoccupazione.

A Renzi: è falso dire che le tasse non aumentano
«Continuare a dire che le tasse non aumentano e poi crescono a tutti i livelli è un modo un po' strano di prendersi la responsabilità di governare», ha attaccato Susanna Camusso rivolgendosi idealmente al premier Matteo Renzi. «Non è vero che la pressione fiscale è diminuita - ha detto - parlare sempre e solo di tagli lineari delle tasse vuol dire non avere una linea di politica economica, è stare solo nel chiacchiericcio politico».

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