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Funerali di Stato per le vittime della sparatoria nel tribunale di Milano

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domani lutto cittadino nel capoluogo lombardo

Funerali di Stato per le vittime della sparatoria nel tribunale di Milano

Il Consiglio dei ministri riunito questa mattina a Palazzo Chigi ha deliberato le esequie di Stato per le vittime uccise il 9 aprile nel corso della sparatoria nel tribunale di Milano da Claudio Giardiello. Le esequie del giudice Ciampi e dell'avvocato Claris Appiani saranno di Stato e si svolgeranno domani alle 16 nel Duomo di Milano. Ai funerali sarà presente anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella. La vedova, il figlio e la nuora di Giorgio Erba hanno, invece, comunicato che i funerali dell'uomo che era coimputato di Giardiello, si terranno in forma privata mercoledì mattina nel Duomo di Monza .

Lutto cittadino a Milano
Sarà lutto cittadino domani a Milano in occasione dei funerali delle persone uccise in Tribunale, ha reso noto il Comune del capoluogo lombardo in una nota. A Palazzo Marino e in tutte le sedi comunali le bandiere saranno a mezz'asta. «Il sindaco invita la cittadinanza a osservare un minuto di silenzio in concomitanza con l'inizio dei funerali».

Un piano portato a termine con «pervicacia non consueta»
Il killer del tribunale di Milano secondo gli inquirenti ha portato a termine il suo piano «con pervicacia non consueta», sistemandosi nell'aula in cui era processato nella condizione migliore per sparare e fuggire. Dopo aver freddato il coimputato Giorgio Erba e il testimone avvocato Claris Appiani da quell'aula al terzo piano è uscito «con il colpo in canna e il cane alzato» di quella calibro 7,65 con cui ha completato l'opera, scendendo al secondo e uccidendo il giudice della Sezione fallimentare, Ferdinando Ciampi.

Giardiello si è avvalso della facoltà di non rispondere
Claudio Giardiello ieri davanti al gip di Monza Patrizia Gallucci e al pm Franca Macchia ha fatto nuovamente scena muta. «Che volete che vi dica, se mi hanno visto... - ha detto prima dell'interrogatorio -. È troppo lunga da spiegare, ma poi racconterò delle ingiustizie che ho subìto». Il suo avvocato, Nadia Savoca, aveva chiesto una perizia al giudice perché valutasse la sua capacità di partecipare all'interrogatorio: uno psichiatra del carcere, che l'aveva visitato poco prima, ha però stabilito che l'imprenditore non è affetto da alcuna patologia e che è «totalmente capace» di capire quanto processualmente gli sta accadendo. Ed è stato a quel punto che il pluriomicida ha scandito: «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere».

Il gip: Ciampi è stato ucciso prima di capire che succedeva
Il giudice Ciampi è stato ucciso giovedì in Tribunale prima di capire quanto succedeva. «La posizione del cadavere, ancora con la mano in tasca - scrive il gip - induce a ritenere che la vittima non si sia resa conto dell'aggressione» poiché «non ha nemmeno tentato una istintiva azione difensiva con le braccia». Nell'ordinanza con cui il gip di Monza Patrizia Gallucci ha disposto il carcere per l'imprenditore Claudio Giardiello, è scritto che «la repentinità dell'azione omicidiaria» ha fatto sì che anche l'assistente del giudice fallimentare Ferdinando Ciampi «non si sia resa conto dell'accaduto se non per aver udito il forte colpo che non aveva individuato come colpo d'arma da fuoco, chiedendo immediato soccorso solo perché il dottor Ciampi si era accasciato a terra, senza apparenti segni di ferimento». La testimone, spiega il Gip, al momento dell’omicidio, non aveva la visuale sulla porta d'ingresso della stanza in quanto era coperta dal giudice che stava osservando i suoi tentativi di riattivare la stampante. La ricostruzione della testimone è in linea con i risultati dei primi rilievi che «hanno consentito di constatare in ordine alla esistenza di un foro, probabilmente di entrata di uno dei proiettili, in regione scapolare, destra e del piccolo foro sul colletto della camicia che può probabilmente ritenersi quello di uscita».

Ha sparato otto colpi
Gli inquirenti hanno ricostruito che Giardiello ha esploso in totale otto colpi: quattro all'interno dell'aula della Seconda sezione penale, due appena fuori dall'aula e altri due nell'ufficio del giudice Ciampi. Ora la Procura di Brescia csi dovrà occupare dell'inchiesta che ha visto come vittima anche un magistrato milanese.

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