Italia

Mediaset, pena estinta per Berlusconi

  • Abbonati
  • Accedi
(none)

Mediaset, pena estinta per Berlusconi

  • –Angelo Mincuzzi

Milano

Silvio Berlusconi ha espiato la pena a quattro anni di reclusione per frode fiscale (tre dei quali cancellati dall’indulto) e da ieri è tornato a essere un uomo libero. Il tribunale di sorveglianza di Milano ha depositato l’ordinanza con la quale è stata dichiarata l’estinzione della pena, compresa l’interdizione per due anni dai pubblici uffici. Il leader di Forza Italia potrà dunque tornare a votare ma non potrà essere ricandidato fino al 2019 in base a quanto dispone la legge Severino, votata anche dal partito di Berlusconi durante il governo Monti.

Della condanna a quattro anni di carcere, l’ex premier ha scontato in realtà soltanto 10 mesi e 15 giorni in affidamento ai servizi sociali, recandosi ogni venerdì, per quattro ore, in una residenza per malati di Alzheimer a Cesano Boscone, alle porte di Milano. Berlusconi doveva anche osservare alcune restrizioni negli spostamenti: era obbligato a rientrare nella sua abitazione di Arcore alle 23 e non poteva lasciare la Lombardia se non per recarsi a Roma nella residenza di Palazzo Grazioli dal martedì al giovedì. Da ieri questi limiti sono caduti. A Berlusconi verrà restituito il passaporto e potrà muoversi liberamente fuori dai confini.

L’affidamento in prova ai servizi sociali era iniziato il 15 aprile dello scorso anno. Berlusconi si era recato per la prima volta nella sede della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone il 9 maggio. Con lo sconto di pena di 45 giorni riconosciutogli dal tribunale di sorveglianza, l’ex presidente del Consiglio ha finito di scontare la pena l’8 marzo. Il parere positivo dei responsabili dell’Uepe (l’Ufficio penale esecuzione esterna che ha seguito il condannato nel periodo di affidamento ai servizi sociali) ha poi permesso ai giudici di sorveglianza di pronunciare l’ordinanza di estinzione della pena.

Riacquistata la piena libertà e la (quasi) completa agibilità politica, su Berlusconi pende il macigno dell’ineleggibilità prevista dalla legge Severino, che gli impedisce di candidarsi (e dunque di essere eletto) per sei anni a partire dalla data della condanna definitiva in Cassazione, avvenuta nel 2013. L’ex cavaliere del lavoro potrebbe ora giocare la carta della riabilitazione, prevista dalla stessa legge Severino. L’articolo 15 del provvedimento stabilisce infatti che «la sentenza di riabilitazione, ai sensi degli articoli 178 e seguenti del codice penale, è l’unica causa di estinzione anticipata dell’incandidabilità e ne comporta la cessazione per il periodo di tempo residuo». Nel frattempo i suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno presentato alcuni ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per ottenere l’annullamento della sentenza Mediaset e per contrastare gli effetti della legge Severino.

Il deposito dell’ordinanza di estinzione della pena è l’ultimo atto di una vicenda giudiziaria venuta alla luce 14 anni fa quando - il 25 giugno 2001 - gli uomini della Guardia di Finanza perquisiscono gli uffici di Mediaset a Cologno Monzese. È l’atto che sancisce l’emersione delle indagini della procura di Milano, che vengono chiuse nell’aprile 2005 con la richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi e altri 13 indagati. Il processo si apre nel novembre 2006 (nel frattempo due persone sono state prosciolte) e avrà negli anni successivi un cammino tormentato a causa delle leggi ad personam emanate dal governo guidato dallo stesso Berlusconi, tra cui il Lodo Alfano e il legittimo impedimento. La condanna di primo grado per Berlusconi arriva il 26 ottobre 2012: quattro anni di carcere (di cui tre coperti dall'indulto) e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. L’8 maggio 2013 la Corte d’Appello di Milano conferma la sentenza di primo grado e il 1° agosto la Cassazione rende definitivi i quattro anni di reclusione ma rimanda alla Corte d’Appello la ridefinizione della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, che viene ricalcolata in due anni.

Lasciatosi alle spalle il caso Mediaset e assolto dal processo Ruby, per Berlusconi resta ancora aperta l’inchiesta Ruby-ter nella quale è accusato di corruzione in atti giudiziari, mentre è in corso a Bari il processo sulla vicenda delle escort e quello di Napoli sulla presunta compravendita di senatori. È attesa invece dopo l’estate la sentenza di primo grado della nuova causa civile sul Lodo Mondadori intentata dalla Cir, che chiede il risarcimento di ulteriori 30 milioni di euro più 60 di interessi e spese legal i.

© RIPRODUZIONE RISERVATA