«È nostro dovere, dovere dell'Europa, dell'intera comunità internazionale, fare di più per impedire queste stragi». Nuovo monito di cui si fa interprete il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale durante il suo intervento alla cerimonia per la Giornata mondiale del libro, ricordando le stragi di migranti nel Mediterraneo.
Tragedie sconvolgenti
«Sono giorni - esordisce il capo dello Stato - che scuotono le istituzioni europee e che interpellano nel profondo il nostro senso di umanità. Centinaia di profughi e migranti sono morti ancora una volta nel Mediterraneo, siamo di fronte - dice Mattarella riferendosi alla strage di sabato notte nel Canale di Sicilia - a tragedie davvero sconvolgenti».
Trafficanti di esseri umani provocano stragi di innocenti
Il capo dello Stato ha attaccato i «trafficanti di esseri umani che provocano stragi di innocenti. Sentiamo questa ferita, la sentiamo lacerante». E ha esortato «la scuola, il mondo della cultura, voi giovani, siete risorsa indispensabile per un rilancio della solidarietà, per l'affermazione di una cultura di pace, per un riconoscimento condiviso del bene comune».
Leggere e sapere sono condizioni di libertà
«Leggere è parte di un percorso di libertà. Diceva Gianni Rodari “vorrei che tutti leggessero perché nessuno sia più schiavo”, più libri vuol dire più libertà, più conoscenza, più spirito critico, più autonomia di giudizio, tutti elementi essenziali», ha sottolineato Sergio Mattarella. «Cultura è coscienza, è sapere, è condizione di libertà e un ponte verso il futuro - ha ricordato il capo dello Stato - e oggi abbiamo grande bisogno di pensare al futuro, di progettarlo e immaginario. «Il tempo reale dell'informazione tende a schiacciare tutto sul presente», ha ammonito il presidente, ma così «rischiamo di uniformare il pensiero, di appiattirlo anziché accrescere la capacità creativa. leggere, conoscere, pensare con la propria testa sono antidoti alla omologazione, rendono viva la nostra civiltà, sono beni che istituzioni e società devono essere capaci di diffondere soprattutto per i giovani».
Diritto d’autore rischia di essere aggredito dalle tecnologie
«Il diritto d'autore rischia di essere aggredito e sminuito dallo sviluppo delle reti e dalla moltiplicazione delle piattaforme informative e di comunicazione», ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia per la Giornata del Libro. «lI legislatore interno e quello europeo - ha dichiarato il capo dello Stato - sono chiamati alla vigilanza e all'aggiornamento necessari per non disperdere di patrimoni di cui tutti possiamo beneficiare».
Franceschini: riportare la lettura al centro della vita sociale del Paese
«Accettando di ricevere, con me e il ministro Giannini, i rappresentanti del mondo del libro e della scuola, il capo dello Stato ha riconosciuto al libro un ruolo essenziale e irrinunciabile come strumento di dialogo, approfondimento e conoscenza e alla lettura una funzione insostituibile per la crescita individuale e collettiva, ha sottolineato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, nel suo intervento alla cerimonia al Quirinale. L’iniziativa sarà celebrata con l'iniziativa #ioleggoperché promossa dall'Associazione Italiana Editori, apertura della campagna nazionale Il Maggio dei libri: leggere fa crescere realizzata dal Centro per il libro e la lettura. Fondamentale per il ministro Fraceschini «riportare la lettura al centro della vita sociale del nostro Paese» perché «è tempo di investire nel futuro dei nostri ragazzi, è tempo quindi di investire nella lettura». Il ministro ha anche voluto ricordare la recente decisione del governo di equiparare l'Iva sugli ebook a quella dei libri cartacei. «Un libro è un libro indipendentemente dal suo formato», ha ribadito in proposito Franceschini.
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